Una piccola cittadina americana è vittima di decessi inspiegabili, avvenuti tutti per arresto cardiaco. Frank Bannister (Michael J. Fox) si barcamena come medium improvvisato, con l'aiuto di tre fantasmi. Dopo un incidente nel quale la moglie perse la vita, l'uomo è infatti in grado di poter comunicare con le anime dei trapassati. Ma ora dovrà vedersela con la Morte in persona, giunta in città per compiere un vero e proprio massacro. E tra gli obiettivi della triste mietitrice vi è la bella Lucy (Trini Alvarado), da poco rimasta vedova e diventata amica di Frank. L'esordio hollywoodiano di Peter Jackson, sotto l'egida produttiva di Robert Zemeckis, è una divertente action-horror-comedy che mostra già il talento di cui il regista neozeolandese darà sfoggio negli anni a venire. Sospesi nel tempo è un perfetto mix dei suddetti generi, in grado di appassionare sia un pubblico di famiglie che cinefili più smaliziati, viste le numerose citazioni e le invenzioni visive che attraversano la pellicola. Mantenendo un ritmo costantemente alto, Jackson (anche autore della sceneggiatura, scritta a quattro mani con la moglie Fran Walsh) trascina lo spettatore tra passato e presente, realtà e aldilà , con una semplicità narrativa in grado di intrattenere fino ai titoli di coda. Sugellato da uno strepitoso - nonché "coreografico" - uso degli effetti speciali, tra ectoplasmi e creature mostruose che sembrano un tutt'uno coi personaggi viventi. Michael J. Fox, in una delle sue ultime apparizioni su grande schermo prima del ritiro dai set, si rivela al solito versatile e credibile nei panni del protagonista, non risparmiando anche accenni drammatici. L'intero cast, in verità , si comporta in maniera diligente, ma è degna di nota l'interpretazione di Jeffrey Combs nei panni di uno strampalato agente dell'FBI che nasconde più di un segreto. Fino alla fine, accompagnato da una colonna sonora perfettamente in tema e un'atmosfera quasi magica memore del miglior cinema di Zemeckis (sicura fonte ispiratrice), lo spettatore viene catturato dalla storia e dalla sua evoluzione, in un riuscito ibrido di momenti leggeri tipici delle migliori ghost-comedy e inaspettati sussulti da b-movie, senza dimenticare anche un'ottima e sottilmente introspettiva caratterizzazione dei personaggi. La propensione all'interessante miscelazione di generi, sfociata in una riuscita versatilità , rende la pellicola accattivante e, a suo modo, un cult non solo per gli amanti del regista.