A distanza di 17 anni dalla sua prima apparizione sul grande schermo, il 32esimo classico Disney torna al cinema in 3D per la gioia di vecchi e nuovi appassionati, pronti a godere di un intramontabile capolavoro d’animazione al massimo del suo splendore. Il Re Leone racconta la storia di Simba, figlio dell’amato re Mufasa e della regina Sarabi. L’infanzia del cucciolo scorre serena e spensierata fino a quando, a causa di una cospirazione ordita dallo zio Scar, l’adorato padre viene ucciso e lui indotto a pensare di essere responsabile della morte. In fuga dal senso di colpa e dal rischio mortale costituito dalle iene, Simba ritrova la serenità in compagnia del suricata Timon e del facocero Pumba. Con loro cresce e diventa adulto, fino a quando il suo passato non torna a trovarlo nelle forme della leonessa Nala, sua compagna di giochi da piccolo. Il sentimento che si ricrea fra i due e il senso di responsabilità che matura in lui rispetto ai propri compiti di legittimo erede al trono, lo indurranno al ritorno, nella consapevolezza di dover affrontare gli spettri del passato e lo stesso Scar, divenuto despota di quello che era stato il fiorente e felice regno di Mufasa. Ieri come oggi, Il Re Leone si caratterizza per la capacità di condensare in 85 minuti un racconto di formazione e di crescita coinvolgente ed emozionante, narrato attraverso personaggi tratteggiati con grande sapienza non solo in termini estetici, ma soprattutto psicologici e caratteriali. Se l'amletico Simba è l’indiscusso protagonista, con il quale si empatizza più per le sue debolezze che per le qualità, i personaggi secondari colpiscono in egual misura per la precisione con la quale ne sono delineati, tanto i ruoli nella storia che i tratti salienti. Rimangono impressi il genio e la sregolatezza del babbuino Rafiki, la grande vis comica del duo Pumba e Timon, la maestosità e grandezza morale di Mufasa, la dignità di Sarabi. Anche gli antagonisti sono rappresentati in modo straordinario, in particolare lo shakespeariano zio Scar: la sua subdola intelligenza, la brama di potere e la codardia, unite ad una feroce ironia, ne fanno un personaggio (negativo) memorabile dell'universo disneyano. Anche i rimandi e le citazioni danno ulteriore profondità al film, fra le tante basti ricordare quella da Quarto Potere di Orson Welles in occasione della scena in cui Scar si assicura l’appoggio delle iene. L’ispirata colonna sonora composta da Hans Zimmer e le canzoni originali di Elton John, valsero alla pellicola due Oscar nel 1994 e posero le basi per l’adattamento in musical destinato a spopolare a Broadway. Il valore dell’operazione che riporta il film nelle sale, al di là degli aspetti puramente commerciali, può essere considerata su due piani. In termini tecnici, la rimasterizzazione in 3D rappresenta un’evoluzione quasi naturale per un film che già nella sua prima edizione presentava un’elevata componente tecnologica, ben evidenziata nella scena della carica degli gnu che, oltre a presentare già in due dimensioni una costruzione quasi tridimensionale, era stata una delle prime sequenze d’animazione a vedere un massiccio utilizzo del computer. Il 3D adottato nel 2011 dona soprattutto profondità di campo agli sterminati paesaggi africani, non disdegnando qualche uscita “fuori dallo schermo” per elementi accessori come il volo del bucero Zazu, consigliere di Mufasa e tutore di Simba. Ma il 3D rappresenta soprattutto la scusa per riportare sul grande schermo una storia che, a distanza di tanto tempo, ha schiere di potenziali fan da catturare. Per quanto sia lecito dubitare che siano molti i bambini a non aver mai visto Il Re Leone, la qualità del racconto e della proiezione cinematografica rappresentano un buon motivo per tornare in sala e godere appieno della magia di un classico intramontabile.