Da Garry Marshall, regista di Pretty Woman e Quando meno te l’aspetti, potevamo davvero aspettarci di tutto. Tanto entusiasmo, euforia, e aspettative per la sua nuova commedia romantica, idealmente simile ad Appuntamento con l’amore ma talmente lontano dai precedenti lavori del regista da rischiare di lasciare con l’amaro in bocca. Proprio come per la sua precedente pellicola, alcune storie indipendenti l’una dall’altra si intrecciano grazie all’onnipresente fil rouge dell’amore. Claire (Hilary Swank) è stata eletta neo vice-presidente del Times Square Alliance e il suo primo compito è quello di assicurarsi che la cerimonia tipicamente newyorkese della sfera luminosa vada a gonfie vele. Le cose, però, non sono mai come ci si aspetta e così, mentre problemi elettrici rischiano di rovinare la festa a milioni di persone accorse ad assistere all’evento, Claire deve decidere se risolvere il suo problema con un uomo misterioso. La mezzanotte del nuovo anno è vicina e Claire non è la sola a voler mantenere i propri propositi prima che finisca l’anno. Randy (Ashton Kutcher) è un disegnatore di fumetti, depresso per una recente delusione d’amore, rimasto chiuso in ascensore con la nuova vicina di casa (Lea Michele); Ingrid (Michelle Pfiffer) è una donna annoiata e triste che, grazie al sostegno del corriere Paul (Zac Efron), decide di licenziarsi e di iniziare a vivere; Hailey (Abigail Breslin) è una quindicenne innamorata costretta a fuggire dalle morbose attenzioni della madre (Sarah Jessica Parker); Tess (Jessica Biel) e Grace (Sarah Paulson) sono due donne alle prese con le doglie (indotte) per vincere il premio di 25.000 dollari; Aimee (Halle Berry) è un’infermiera che si prende una "particolare" cura dei suoi pazienti, specialmente di Stan (Robert De Niro) prossimo alla morte; infine, la popstar Jensen (Jon Bon Jovi), diviso tra il lavoro e la donna che ama (Katherine Heigl). Capodanno a New York, sia chiaro, non è la versione americana del nostro vituperato cine-panettone, ma una commedia leggera e (poco) frizzante con cui allietare le festività natalizie. Marshall realizza una rom-com a tutti gli effetti talmente zuccherosa da divenire ben presto smielata. E se ogni spettatore riesce a riconoscersi nell’imprinting che la macchina da presa ha con la città di New York, da sempre una delle protagoniste preferite del cinema natalizio d'oltreoceano, non si può certo dire altrettanto per le storie dei protagonisti. Troppo deboli per essere autonome, troppo astratte per essere empatiche, troppo paradossali per essere divertenti, le vicissitudini amorose del cast stellare, purtroppo, non convincono né divertono. Sebbene la pellicola non soddisfi le aspettative, bisogna comunque riconoscere la genuinità della sceneggiatrice Katherine Fugate di rendere la sfera luminosa - che a mezzanotte viene fatta scendere dal pennone di One Times Square secondo la secolare cerimonia del capodanno newyorkese - la metafora di un’umanità in attesa di (nuove) occasioni. Non è mai troppo tardi per tentare di ricostruire un rapporto importante, per chiedere scusa e, perché no, per abbandonarsi all’amore. Dopotutto, non è ancora mezzanotte…