Dagli episodi della serie tv britannica di successo, The Inbetweeners, arrivano i quattro adolescenti della periferia londinese, Will, Simon, Jay e Neil, questa volta alle prese con il loro primo viaggio senza mamma e papà, dopo aver finalmente terminato il liceo. Sbarcati a Creta, i ragazzi si ritrovano ad affrontare innumerevoli situazioni imbarazzanti al limite della decenza, sempre trascinati dal loro instancabile ormone frustrato, con la speranza di risollevare l’animo di Simon, da poco lasciato dalla ragazza e con il cuore a pezzi. Prolungare le avventure di personaggi protagonisti di una sit–com può rivelarsi una scelta rischiosa poiché il passaggio dal piccolo al grande schermo non sempre mantiene la freschezza del linguaggio nato per la televisione. In questo caso l’operazione sembra essere pienamente riuscita. The Inbetweeners Movie si lascia guardare come il più classico dei teen movie americani - uno su tutti il più famoso American Pie - non mancando di regalare al pubblico più di un momento gioviale ad alto tasso di stupidità, che vede in prima linea i nostri quattro eroi impreparati alla vita al di fuori del liceo e quasi storditi dalla troppa libertà che si propone loro tra le strade della località turistica di cui sono ospiti. Chi non è avvezzo ad un certo tipo di comicità demenziale che vira su un linguaggio scurrile probabilmente tenderà a storcere il naso, ma alla fine di tutto si sentirà soddisfatto di aver assistito ad uno spettacolo comunque capace di sgomberare la mente e senza troppe pretese. Sicuramente la carta vincente risiede proprio nei protagonisti, stereotipi “veritieri” di quei giovani imbranati con le ragazze e ancora vergini che, grazie alle sole espressioni del volto catturano la simpatia dello spettatore proteso a parteggiare per loro, disastro dopo disastro. Abbiamo il nerd, lo spavaldo, il timido innamorato e il mentecatto, elementi fondamentali per una commedia divertente e politicamente scorretta. L’umorismo british incontra la volgarità commerciale americana, e l’ingranaggio funziona alla perfezione. Il regista Ben Palmer riesce ad intrattenere sequenza dopo sequenza fino al finale che, seppur scontato, non fa rimpiangere il prezzo del biglietto. Il ritmo si mantiene sostenuto per tutta la durata della pellicola, e gli attori ne incarnano lo spirito esilarante e demenziale, comprese le semplici comparse che danno colore alle eccentriche vicende che si susseguono in modo incalzante.