Adriano Celentano interpreta Elia, un ricco agricoltore che non riesce in alcun modo ad interagire con il mondo circostante, a meno di non ricorrere ai modi bruschi e maleducati che lo caratterizzano e che gli causano l’etichetta di misantropo. Ornella Muti è Lisa, una bella ragazza con l’auto in panne che, per scommessa, decide di provare a sedurre il misogino, dimostrando così che anche il più rude degli uomini può cambiare. I piani della ragazza, tuttavia, subiscono una svolta quando capisce che la scommessa si è trasformata in un vero e proprio corteggiamento. Suo malgrado Lisa si scopre innamorata di Elia, del quale scopre lati nascosti e la seduzione, allora, diventa solo uno stratagemma per arrivare al cuore del bisbetico di Rovignano. Quelli che si aspettavano una rivisitazione in chiave moderna de La bisbetica domata di William Shakespeare probabilmente rimarranno delusi dalla pellicola di Franco Castellano e Giuseppe Moccia, che in realtà creano ad hoc un film in cui inserire Adriano Celentano di modo che possa recitare, ballare e dare fondo a tutte le doti di showman. Di ciò che il bardo inglese aveva posto sulla pagina rimane ben poco: solo l’ombra smorzata di un personaggio scorbutico, chiuso in se stesso e nelle proprie (discutibili) convinzioni; a metà strada tra un uomo infantile e un inconsapevole seduttore, capace di far cadere le donne ai propri piedi senza il minimo sforzo. Nessuno spunto originale né inaspettato arriva a smorzare la sensazione dello spettatore di ritrovarsi dentro uno scenario che conosce molto bene. Detto questo, va riconosciuta al film una certa fluidità che fa scorrere agevolmente la narrazione: alcune gag, più riuscite di altre, fanno effettivamente divertire sebbene a volte i due registi tendano ad esagerare con i paradossi. Buone le interpretazioni degli attori: Celentano non trova difficoltà ad interpretare l’ennesima versione di uno dei tanti personaggi che hanno fatto la sua fortuna cinematografica. Il feeling con Ornella Muti è evidente: di certo i loro duetti – si pensi, ad esempio, a tutta la lunga sequenza delle comiche televisive – sono le parti più riuscite, alternate con quelle più rigide prima dell’arrivo di Lisa che spingono troppo sui pessimi modi di Elia. Con ottimi incassi negli anni ’80 Il bisbetico domato è riuscito, negli anni, a ritagliarsi una nicchia di culto: condivisibile o meno che sia questa scelta, il film di Castellano e Pipolo resta una commedia poco originale ma con qualche illuminazione comica da non trascurare.