Dopo Il popolo migratore e Microcosmos, arriva in italia l'incantevole lungometraggio di Jacques Perrin, che, in collaborazione con Jacques Cluzaud, dirige un’incredibile e poetica avventura nei mondi sommersi dell'oceano. Con un anno di ritardo rispetto al resto del mondo, a causa di problemi di post produzione e di diritti sul titolo originale, approda al Festival Cineambiente di Torino, con una distribuzione in sala di 36 copie. Dopo quattro anni di riprese in tutto il globo, con ben diciotto troupe specializzate in settori differenti e un budget di più di 50 milioni di euro, il documentario di Perrin e Cluzaud si pone l’ardito compito non solo di raccontare la biodiversità degli oceani terrestri, ma di sensibilizzare lo spettatore, filmando cicli vitali e movimenti degli animali e della natura. Grazie alle fibre ottiche, alla consulenza di un team di biologi marini ed alla costruzione di macchinari studiati per l’occasione e realizzati in collaborazione coi ministeri dell’ambiente e le forze armate sia francesi che internazionali, il risultato finale è stupefacente ed emozionante. Il figlio di Perrin chiede al padre cosa sia in realtà l’oceano, dispiegando la narrazione attraverso immagini mozzafiato e la suggestiva ed evocativa colonna sonora di Bruno Coulais. Senza mai essere invasivi, avvicinando con sensibilità più di novanta specie marine, La vita negli oceani ci mostra come anche la più piccola forma di vita abbia qualcosa da raccontare; assistiamo al duello tra un aragosta ed un granchio, agli sbadigli dei pesci pagliaccio, alla migrazione di milioni di meduse danzanti, all’impressionante scontro di due eserciti di granchi australiani. Dagli squali bianchi alle enormi balene, ogni essere acquatico viene mostrato con tutte le regole, i rischi, i pregi appartenenti alla propria specie e al proprio habitat. Attraverso meravigliarose sequenze mai girate prima, la pellicola raggiunge il momento poeticamente più alto con l'abbraccio tra la madre di leone marino e il suo cucciolo. Il montaggio innovativo di Luciano Tovoli - coordinatore di tutte le unità di riprese - prende per mano lo spettatore e lo conduce dai tropici ai circoli polari, nel mondo di meravigliose specie a rischio estinzione, minate, molto spesso, dall’incuria dell’uomo. Con la voce narrante di Neri Marcoré nella versione italiana, La vita negli oceani - che vedremo molto presto anche in televisione diviso in 4 puntate - non solo si propone uno scopo altamente didattico, ma si pone soprattutto come monito a difendere e preservare il mondo in cui viviamo con amore e rispetto.