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Red e Toby - Nemiciamici

07/06/2012 11:00

Erika Pomella

Recensione Film,

Red e Toby - Nemiciamici

Red è una piccola volpe rimasto orfano a causa dei cacciatori che hanno ucciso sua madre; raccolto da una vecchia signora, Red incontra Toby, un cucciolo di seg

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Red è una piccola volpe rimasto orfano a causa dei cacciatori che hanno ucciso sua madre; raccolto da una vecchia signora, Red incontra Toby, un cucciolo di segugio che vive nella casa accanto. Tra i due animali, all’inizio delle loro vite, si crea subito un forte rapporto d’amicizia: passano le loro giornate nascondendosi nei boschi e inventando nuovi giochi. Toby tenta in ogni modo di proteggere l'amico, fin troppo ingenuo. Con la crescita, tuttavia, i rapporti si fanno più problematici: l’amicizia lascia il posto allo status quo dettato dalla società degli uomini. Costretto dal suo padrone a diventare un cane da caccia alla volpe, Toby si allontana da Red, risparmiandolo. Quest'ultimo, ferito dall’atteggiamento dell’amico, scappa, inseguito da un altro cane feroce, Fiuto. Sarà proprio quest’ultimo a sancire la rottura dell’amicizia tra i due animali e la nascita di un sentimento inedito, l’odio.


Ventiquattresimo lungometraggio di casa Disney – dopo Bianca e Berni e prima di Taron e la pentola magica – Red e Tobi - Nemiciamici è un film con un chiaro pubblico di riferimento, quello dei bambini, ai quali si rivolge con sincerità, raccontando una storia che, rimanendo nell’impianto dell’happy ending tipico della casa di produzione, non rinuncia a trattare temi di grande peso. Al di là del rapporto d’amicizia che lega i due cuccioli, il film tenta soprattutto di descrivere una favola sul razzismo e sull’inutilità di un tale sentimento. Il cambiamento del rapporto che avviene tra Red e Toby avviene solo per via di una differente natura e, soprattutto, per una diversa percezione da parte del mondo circostante. In quanto volpe, Red è destinata, suo malgrado, ad indossare i panni della preda, così come Toby finirà per ricoprire il ruolo che la società consegna ad un segugio. La bellezza della pellicola sta proprio nell’abbattimento di queste barriere illogiche, nella capacità di recuperare un rapporto puro e affettivo, basato solo sulla propria personalità e non su preconcetti o covenzioni sociali.


Al di là del messaggio importante veicolato attraverso una narrazione accattivante e travolgente, Red e Toby si fonda su un’animazione pulita da qualsiasi eccesso, che si dispiega con uno stile preciso e ben studiato, alla quale hanno collaborato nomi che, negli anni, sarebbero diventati monumentali in campo cinematografico. Il film di Art Stevens, Ted Berman e Richard Rich ha avuto la fortuna di avvalersi di disegnatori quali Tim Burton, Brad Bird (regista dei capolavori Pixar Ratatouille e Gli Incredibili, e Mission Impossible: Protocollo Fantasma) e Don Bluth (Anastasia, Fievel sbarca in America). Rinunciando ad un (facile) antropomorfismo dei personaggi principali, la pellicola si adagia dignitosamente sugli stereotipi della favola per l’infanzia, lasciando pressoché inalterati i tratti ferini dei protagonisti, che non mancano di incantare per la loro natura attuale e al contempo straordinaria.


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