La tranquilla e paciosa vita coniugale di Gabe (Dennis Quaid) e Karen (Andie MacDowell), coppia di lungo corso, sposata e con prole, viene sconvolta nel momento in cui i due vengono a scoprire, durante una cena, che Tom e Beth (rispettivamente, Greg Kinnear e Toni Collette), loro amici di una vita, anch'essi sposati, stanno vivendo la burrascosa fine della relazione matrimoniale. Comincerà , per loro, un percorso di autoanalisi lungo e non privo di sofferenze, che finirà per cambiare il loro rapporto con se stessi, con i due amici, e con lo stesso partner. Sospeso a metà tra film psicologico e kammerspiel, con sguardo giocoforza puntato verso modelli altissimi (Scene da un matrimonio, per esempio, ma soprattutto il Woody Allen di Mariti e mogli), l'inossidabile Norman Jewison imbastisce un dramma flemmatico nell'incedere, ma sufficientemente sapiente nel manipolare personaggi, dialoghi o situazioni. E se alcuni aspetti della messa in scena non possono fare a meno di palesarne la destinazione televisiva (a produrre, d'altro canto, c'è HBO), altri l'origine teatrale (Donald Marguiles adatta la sua stessa pièce, vincitrice del premio Pulitzer), al film non rimane che l'innegabile - al netto delle ambizioni - forza che un simile cast, alle prese con simili dialoghi, può trasmettere nel momento in cui viene messo a sedere attorno a un tavolo. Si rimane nell'ambito del teatro filmato, al quale possiamo imputare tutti quei difetti (peraltro tangibili e innegabili) che generazioni e generazioni di critici hanno puntualmente sviscerato; ma che, quando ha dalla propria parte carisma e mestiere sufficienti (e questo è il caso), può tranquillamente essere premiato con le tre fatidiche stelle.