Isla Sorna è un paradiso per ogni paleontologo e biologo. Tuttavia l'inospitale paesaggio, nonché l’attenzione della comunità scientifica, ormai a conoscenza dell’esistenza dei dinosauri sul territorio, rendono l'isola inavvicinabile. Il professor Alan Grant (Sam Neill) accetta la proposta dei coniugi Kirby di tornarvi per un viaggio di studio da loro spesato. Recatosi sul luogo con l'assistente Billy Brennan (Alessandro Nivola), il professore scoprirà che i fondi per la ricerca sono limitati, che i dinosauri sono più feroci di quanto non li ricordasse e che i Kirby non sono a Isla Sorna per la scienza ma per ritrovare loro figlio Eric, scomparso sull'isola due mesi prima. Il terzo episodio della spielberghiana saga giurassica non ha l’originalità del primo né gli effetti speciali del secondo. Steven Spielberg, qui in veste di produttore, affida la macchina da presa a Joe Johnston, che già aveva diretto nel 1995 il fortunato Jumanji. La trama è un ultimo tentativo di spremere tutto quello che resta del fascino che aleggia attorno a tirannosauri, velociraptor e pterodattili, sfruttando fino allo sfinimento gli effetti speciali degli Winston Studios e ogni possibile effetto sorpresa o colpo di scena per fare presa sul pubblico. Ma dal 1993 sono passati troppi anni e nel 2001 la dinomania volge ormai al termine. Così, seppur riuscendo a non deludere la produzione, Jurassic Park III non arriva neanche lontanamente ad avvicinare gli incassi da capogiro deI predecessori. Neppure il potente franchising può alcunché contro l’avanzare dei tempi. Se le prime due pellicole erano state protagoniste di una gigantesca campagna pubblicitaria, il terzo episodio della serie sfila sotto gli occhi dei fan quasi senza lasciare traccia. Il cast, Sam Neill e Laura Dern compresi, risulta non più accattivante come un tempo e neppure il tentativo di inserire nella trama l'elemento thrilleristico - il ragazzo scomparso - riesce nell’impresa di coinvolgere lo spettatore. Del libro di Michael Crichton è rimasto ben poco e le preziose consulenze del paleontologo Jack Horner, ideatore dello spettacolare combattimento tra spinosauro e T-Rex che si risolve con la vittoria del primo, scontentano i fan, ormai affezionati al caro feroce tirannosauro come al familiare lupo cattivo delle favole. I rettili preistorici, del resto, sono ormai non più tanto animali da studiare quanto mostri da cui scappare. Eppure, se ci si limita a considerare Jurassic Park III alla stregua di un giocattolo multimilionario con cui dilettarsi, il disappunto e la delusione possono in qualche modo essere contenuti. A patto però di ammettere che tra il primo film del 1993, fantascienza delle meraviglie, e questa fragile storia ci sia una netta ed evidente differenza.