A distanza di due anni da La banda dei Babbi Natale e dopo le parentesi di Immaturi e Immaturi – Il viaggio, Paolo Genovese torna a dirigere una commedia ambientata durante il periodo più magico dell’anno. Con Una famiglia perfetta il regista romano porta in scena uno spettacolo a metà strada tra il Canto di Natale di Charles Dickens e le migliori commedie d’oltreoceano, dove al sentimentalismo spicciolo si contrappone una dose massiccia di risate e divertimento. Leone (Sergio Castellitto) è un uomo di cinquant’anni, pieno di soldi e potere, ma privo di persone con cui condividere tutto ciò. Decide così di affittare una compagnia di attori per fargli interpretare i ruoli della sua famiglia il 24 Dicembre. Il capocomico Fortunato (Marco Giallini), che interpreta il fratello minore di Leone, nel frattempo deve vedersela con l’instabilità del suo matrimonio con Carmen (Claudia Gerini), che subisce una scossa quando la donna è chiamata a vestire i panni della moglie del padrone di casa. Come se non bastasse, Sole (Carolina Crescentini), da anni innamorata di Fortunato, sfrutta l’occasione che la vuole al fianco dell’uomo, per cercare di sedurlo. Della compagnia fanno parte anche Pietro (Eugenio Franceschini), giovane aitante che sogna di entrare nella casa del Grande Fratello e Luna (Eugenia Constantini). I due, che nella recita devono interpretare i figli maggiori di Leone, sono in realtà attratti l’uno dall’altra. A completare il ritratto c’è Nonna Rosa (Ilaria Occhini), il piccolo Daniele (Giacomo Nasta) che, a causa del suo aspetto un po’ paffuto, viene retrocesso a figlio adottivo per lasciare posto ad Angelo (Lorenzo Zurzolo). Lontana anni luce l’atmosfera smaliziata che caratterizzava La Banda dei Babbi Natale, l’ultimo film di Paolo Genovese sembra piuttosto attingere dalla tradizione natalizia della cinematografia americana, con una strizzata d’occhio a Natale in affitto di Mike Mitchell, che vedeva un ricco e solitario Ben Affleck affittare una famiglia intera per le Natale, finendo poi per innamorarsi per la figlia. Allo stesso modo Leone, interpretato da un luciferino Sergio Castellitto, non lesina sull’onorario da offrire alla compagnia d’attori che, almeno all’inizio, sembra avere l’unico scopo di scacciare il senso di solitudine in vista delle feste. A differenza dei personaggi di Mitchell, Genovese rinuncia all’happy ending e aggiunge una nota scanzonata piena di trovate esilaranti, affidate al personaggio di Francesca Neri. E proprio sulle capacità interpretative del cast che Paolo Genovese concentra le proprie aspettative di successo. Sebbene sulla carta il protagonista indiscusso della vicenda sia Leone, la macchina da presa è contestualmente attratta dal personaggio sboccato di Marco Giallini, vero trainante dell’intero sviluppo drammaturgico con la sua cadenza romana e gli scivoloni in scatti di turpiloquio. Sullo sfondo di una villa umbra piena di luci e di quella tipica atmosfera quasi atemporale tipica delle festività natalizie, Paolo Genovese scrive - insieme a Luca Miniero e Marco Alessi - un film che pone l’accento su quanto astratto sia l’assioma di famiglia perfetta. Libera rivisitazione ironica e moderna dei sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello, Una famiglia perfetta è una commedia che dimostra come anche nel nostro paese sia possibile distribuire una pellicola di Natale che abbia quel sapore magico e irreale che caratterizza tanti prodotti filmici esteri.