La lunga sequenza iniziale introduce alla metodica preparazione di un cecchino prima dell’uccisione di cinque persone. A dispetto dell’abilità dimostrata, il killer lascia una scena del crimine ricca di indizi: rintracciarlo e arrestarlo non rappresenta quindi una difficoltà per la polizia. Il sospetto, James Barr, non cede all’interrogatorio e, prima di subire un violento pestaggio che lo manda in coma, si limita a scrivere “trovate Jack Reacher” sul foglio datogli dal procuratore (Richard Jenkins) per firmare la propria confessione. Jack Reacher (Tom Cruise) è un ex poliziotto militare estremamente esperto, con un senso della giustizia così marcato da avergli comportato diverse difficoltà nel corso della carriera. L’uomo interviene di sua iniziativa per indagare su un caso più complesso di quel che potrebbe sembrare e, se le intenzioni dell’avvocato difensore di Barr (Rosamund Pike) sarebbero solo quelle di evitare il braccio della morte al proprio cliente, presto gli obiettivi potrebbero cambiare. Adattamento del libro La prova decisiva, uno dei capitoli della serie Jack Reacher ideata da Lee Child, il film di Christopher McQuarrie si presenta dotato di una sceneggiatura solida e interessante, proponendosi come un thriller ricco di azione e di ragionamenti alla Sherlock Holmes. Alla parte investigativa sono associate scene di combattimento, inseguimenti automobilistici, sparatorie e diverse scene dallo spiccato humour. Nel complesso gli elementi per una pellicola di successo ci sono tutti, ma nell’amalgama finale qualcosa non torna: gli ingredienti non si fondono pienamente, resta la sensazione che le diverse anime del film non si riescano a fondere pienamente. A ben vedere lo stesso Cruise, sia con Mission Impossible che con Innocenti Bugie aveva già preso parte alla realizzazione di prodotti per certi versi simili. La differenza è che sia il personaggio di Jack Reacher, che la storia nel suo complesso, sono talmente seri nei momenti drammatici da rendere inverosimile ed esagerato il lato ironico delle situazioni leggere. Non c’è una coerenza piena fra quanto inizialmente proposto e il suo sviluppo, anche rispetto ad un protagonista che dovrebbe essere una specie di fantasma, ma che già dal primo giorno è riconosciuto e tenuto sott’occhio. Lascia inoltre perplessi sia la figura del cattivo (interpretato da Werner Herzog) che la sua caratterizzazione rispetto ad un’evoluzione della trama che va banalizzandosi mentre si avvicinano le sequenze finali. Un film dalla doppia anima imposta, che non manca di intrattenere e divertire, con una storia per buona parte ben costruita, ma che paga la mancanza di labor limae sull’integrazione dei registri stilistici, una certa incongruenza di caratterizzazione sul finale e la mancanza di una regia in grado di tenere pienamente le redini della narrazione.