Il giovane regista Umberto Carteni, nomination ai David di Donatello come migliore regista esordiente per Diverso da chi? nel 2009, torna al cinema con Studio illegale, una sofisticata commedia sentimentale tratta dal romanzo omonimo di Federico Baccomo "Duchesne", che vede protagonisti Fabio Volo, Ennio Fantastichini e la bellissima interprete francese di Giù al nord, Zoé Félix. Andrea (Fabio Volo) è un avvocato rampante che lavora in uno studio milanese di diritto internazionale molto rinomato. Apparentemente l’uomo ha tutto: soldi, donne ed una buona posizione sociale. Ma nell’intimità Andrea si sente disperatamente solo e bisognoso di un evento che porti scompiglio nella sua monotona vita. Un giorno, in seguito al suicidio inaspettato di un collega, il suo capo (Ennio Fantastichini) gli affida un importante incarico che lo porta ad incontrare l’avvocato Emilie Chomand (Zoé Félix), una donna per cui sarà disposto a rimettere in discussione tutta la propria esistenza. La pellicola di Carteni nasce con l’intenzione ben precisa di distanziarsi da cliché della giovane commedia italiana. Rifiutando qualsiasi stereotipo da cartolina, il regista, con il contributo del direttore della fotografia Vladan Radovic, ambienta la vicenda in quella parte di Milano ancora inedita ed in continua evoluzione, dove alla frenesia del mondo del lavoro fanno eco spazi vuoti, metafisici, in cui i personaggi si muovono inconsapevoli su sentieri destinati ad incrociarsi. Nonostante una colonna sonora originale che ben si amalgama alle immagini, ed una recitazione vivace dell’intero cast, a colpire in negativo è proprio il silenzio emanato dai numerosi campi lunghi di cui l’opera di Carteni è disseminata. In nome di un’estetica avanguardistica, ogni inquadratura sembra essere appesantita da una gravità decisamente fuori luogo, ed i giochi stilistici di luce e colore alla lunga finiscono per spaesare tanto gli occhi quanto la mente dello spettatore. Se gli interpreti sono tutti in parte, in particolar modo Fantastichini nei panni del cinico capo del protagonista, la sceneggiatura presenta poche gag comiche ed un finale abbastanza scontato. Pur raggiungendo la sufficienza Studio Illegale è un prodotto riuscito solo a metà , che pretende di affrontare tanti argomenti - il mondo del lavoro, l’amore e la sincerità di coppia - ponendo però in secondo piano la comicità ed il ritmo della narrazione.