Diretto da Rémi Rémi Bezançon e Jean-Christophe Lie e realizzato a partire da 150.000 disegni eseguiti a mano da una troupe di 250 persone in 8 diversi studi di animazione del mondo, Zarafa narra le avventure della prima giraffa giunta in Francia. Aggiudicatasi la nomination al César nella categoria dei film d’animazione, vede la partecipazione, per l’edizione italiana, di Vinicio Capossela che, oltre ad aver composto la canzone Zarafa Giraffa, veste qui gli insoliti panni di doppiatore di uno dei personaggi della favola. La storia, ispirata ad un avvenimento realmente accaduto nel 1827, racconta del viaggio avventuroso del piccolo Maki e di Zarafa, un cucciolo di giraffa rimasto orfano, dall’Africa verso la Francia. Un viaggio pieno di pericoli e di incontri con personaggi leggendari come il beduino Hassan e la piratessa Bouboulina, l'aviatore Malaterre e le due mucche, Mounh e Sounh. Il film di Bezançon e Lie è un’incredibile avventura immersa in atmosfere retrò e in una piacevole esplosione di colori. Attraverso suggestive tonalità pastello, le calde atmosfere del deserto africano vengono riportate fedelmente all’occhio dello spettatore che ne viene letteralmente avvolto. In barba alla moda del momento che vede sempre più dirompente la presenza in sala dell’animazione computerizzata e del 3D, i due registi tornano alle origini prediligendo la piattezza delle immagini, ricreando un libro delle fiabe animato, e puntano tutto sui personaggi dall'affascinante caratterizzazione, come il Principe del deserto Hassan. Minuzioso, sin nei dettagli, il disegno alterna il tratto realistico a quello caricaturale, ed è facile riconoscervi lo straordinario lavoro di Lie, già apprezzato in capolavori Disney passati quali Il Gobbo di Notre Dame, Hercules, Tarzan e Appuntamento a Belleville di Sylvain Chomet. Sulle note della splendida colonna sonora composta da Laurent Perez Del Mar, il ritmo della storia scorre sostenuto concedendo tuttavia momenti di intima lentezza riservati ad un’indagine più approfondita del carattere dei personaggi. Il risultato è un prodotto divertente, rivolto soprattutto ai bambini, che non manca, però, di avanzare importanti riflessioni sul distacco da coloro che amiamo e sulla morte. Encomiabile il doppiaggio italiano, e gradita la partecipazione di Capossela, voce del vecchio saggio, che riesce a rendere, col suo timbro caldo, ancor più memorabile il personaggio da lui interpretato.