photo

NETFLIX

copertine blog.jpeg

NOW TV

le parti noiose tagliate
footer

facebook
twitter
linkedin
youtube
pinterest
instagram
pngwing.com(17)
sis nero
sisbianco
sisbianco

REDAZIONE
Via Carlo Boncompagni 30
20139 Milano (MI)
+39 340 5337404
ufficiostampa@silenzioinsala.com

 

REDAZIONE
Via Carlo Boncompagni 30
20139 Milano (MI)
+39 340 5337404
ufficiostampa@silenzioinsala.com

 

un progetto di Piano9 Produzioni

SOSTIENI IL PROGETTO

Philomena

01/09/2013 10:00

Valentina Pettinato

Recensione Film,

Philomena

Il libro-inchiesta di Martin Sixsmith, The Lost Child of Philomena Lee, incentrato sulla vera storia di una donna irlandese alla ricerca del proprio figlio, è d

23251-.jpeg

Il libro-inchiesta di Martin Sixsmith, The Lost Child of Philomena Lee, incentrato sulla vera storia di una donna irlandese alla ricerca del proprio figlio, è diventato un manifesto letterario per tantissimi bambini irlandesi adottati e per le loro madri. Ma vista l’infelice sorte che tocca spesso a trasposizioni cinematografiche di successi editoriali, vista anche la storia raccontata, forse le attese comuni per Philomena - presentato a Venezia - erano quelle di assistere alla visione di un pesante feuilleton tutto buoni sentimenti, alto contenuto moralistico e qualche lacrima finale. E invece, nonostante questi elementi li conservi tutti, grazie a una stupenda performance dei protagonisti e a un superbo lavoro di regia, il film si guadagna sul finale un lungo, lunghissimo applauso.


1952. Philomena è una ragazza che vive nel convento di Roscrea, cresciuta con una rigida educazione cattolica. Macchiatasi di un grave peccato, quello di aver ceduto alle lusinghe di un suo coetaneo, e rimasta incinta, viene condannata a lavorare da reclusa all’interno del convento. Nonostante questo, riesce a crescere il suo bambino fino a tre anni, dopodiché il piccolo viene venduto dalle suore a una coppia di ricchi americani. Da allora Philomena trascorre i suoi successivi 50 anni a pensare al suo bambino e al modo per rintracciarlo. Finché Martin Sixsmith, un giornalista in declino, vede nella storia della donna un possibile modo per ritrovare le luci della ribalta e decide di accompagnarla in un folle viaggio in America per aiutarla in questa impresa.


Stephen Frears è abile nel mescolare melò, denuncia sociale e feuilleton nelle giuste dosi. Così come i temi: gli aspetti più cupi del cattolicesimo, il rapporto madre-figlio, il ritorno e la ricerca delle proprie radici, la senilità sono tutti aspetti che riescono a fondersi insieme facilitando la fruizione di un lavoro che, obiettivamente, risulta zeppo di elementi diversi. Stessa dinamica per le scelte temporali, che sono speculari: un passato fatto di aspetti bui da denunciare, così come da denunciare sono gli aspetti legati alla contemporaneità del protagonista maschile (importante giornalista politico che è stato appena licenziato), legati al mondo degli spin doctors della politica, come se nel viaggio assieme a Philomena anche Martin andasse alla ricerca di qualcosa di personale da denunciare. Un analogo bilanciamento lo troviamo nei dialoghi, in cui il regista, pesando l’ironico che non è mai grottesco e nemmeno eccessivo, approda al giusto equivalente per inserire pathos e dramma. Il tutto sembra il frutto di precisi calcoli di ingegneria registica, che sarebbero niente se non venissero affidati alle performance della bellissima e intensa Judi Dench e l'espressivo Steve Coogan. Degno di nota - se così è - un piccolo riferimento infratestuale: nella storia la protagonista è una grande appassionata di romanzetti rosa con lunghe trame e intrecci da soap sudamericane. Che il regista abbia voluto riferirsi velatamente al libro di partenza, non per denigrarlo ma per far risaltare il risultato filmico finale?


ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

cinemadvisor

Silenzioinsala.com © | All Right Reserved 2021 | Powered by Flazio Experience e Vito Sugameli


facebook
twitter
linkedin
youtube
pinterest
instagram

facebook
twitter
linkedin
youtube
pinterest
instagram

Disclaimer legale
SilenzioinSala.com è un blog culturale e divulgativo gestito da appassionati di cinema, senza alcuno scopo di lucro. Non rappresenta una testata giornalistica ai sensi della Legge n. 62/2001, poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità regolare e senza struttura redazionale organizzata. Tutti i contenuti pubblicati – articoli, recensioni, approfondimenti e immagini – hanno esclusivamente finalità informative, educative e critiche, in pieno rispetto della normativa sul diritto d'autore (L. 633/1941, art. 70 e seguenti). Le immagini utilizzate (come locandine, fotogrammi, still promozionali, loghi, ecc.) sono di proprietà dei rispettivi titolari dei diritti (produttori, distributori, artisti, ecc.) e vengono impiegate unicamente a scopo illustrativo e senza fini commerciali. Se un contenuto visivo pubblicato risultasse lesivo di diritti di proprietà intellettuale, invitiamo i titolari a contattarci per richiederne la modifica o la rimozione, che sarà effettuata con tempestività. SilenzioinSala.com declina ogni responsabilità civile e penale per un eventuale utilizzo improprio, illecito o strumentale dei contenuti da parte di terzi. Il sito può ospitare banner pubblicitari gestiti da circuiti esterni, il cui unico scopo è contribuire alla copertura dei costi tecnici e di gestione (hosting, manutenzione, domini, ecc.). La presenza di tali annunci non costituisce in alcun modo promozione o approvazione da parte nostra dei prodotti o servizi pubblicizzati. Non siamo responsabili per eventuali contenuti ingannevoli o dannosi presenti nei materiali promozionali visibili tramite il sito. Per maggiori informazioni clicca qui.

ULTIMI ARTICOLI

joker