Presentato nella sezione Orizzonti del Festival di Venezia 2013, The Sacrament si ispira a fatti realmente accaduti negli anni ’70, quando il predicatore Jim Jones, fondatore della setta denominata "Il Tempio del Popolo", spinse più di 900 adepti al suicidio mediante un cocktail letale di cianuro. Pur in maniera ridotta e con le giuste libertà narrative Ti West ricalca questo schema: la pellicola racconta la storia di uno speaker e di un cameraman che stanno realizzando un documentario su una setta religiosa di cui fa parte Caroline, la sorella di Patrick, il ragazzo che li ha ingaggiati per indagare sulla setta e sul suo predicatore, convinto com’è che sua sorella sia stata plagiata. Quello che all’inizio sembra solo un lavoro di routine, però, si trasforma ben presto in un viaggio infernale nella follia umana. Quando si prede spunto da fatti realmente accaduti per portare al cinema un horror, ciò che spaventa di più è che quanto portato sullo schermo non sia il frutto dell’immaginazione di un cineasta particolarmente ispirato, quanto piuttosto la riproposizione filmica degli orrori che minano il mondo. The Sacrament, in questo senso, non fa differenza. Il racconto cinematografico diventa solo una copia conforme di un orrore più ampio, quello che di notte fa chiudere a doppia mandata la porta. Lungi dal fare gridare allo scandalo davanti al forte fanatismo religioso che da sempre caratterizza una parte dell’America, Ti West, sfruttando il liso stile del mockumentary, confeziona una pellicola di buon livello, senza slanci di sceneggiatura o di regia, ma che di certo spinge a riflettere e a proiettare se stessi dentro lo spazio scenico. In più di un’occasione il presunto racconto oggettivo - ottenuto attraverso l’utilizzo di macchine da presa a spalla - decade in maniera goffa, con evidenti problemi a mantenere il punto di vista scelto per tutta la durata della diegesi. Nonostante questo, però, The Sacrament si lascia vedere senza alcuno sforzo immedesimativo, pur con la sgradevole accettazione che spesso il mondo è un posto molto più orribile di quanto qualsiasi film possa lasciare immaginare.