Dopo aver annunciato il primo tour mondiale per il 2014 (San Siro sarà l'unica tappa italiana), Twitter e altri social network hanno generato una quantità impressionante di hashtag sui One Direction, e in proporzione sono aumentate le produzioni audiovisive (soprattutto quelle non ufficiali) distribuite direct-to-dvd in tutto il mondo. Se nel film speculare I love One Direction di Tara Pirnia l'attenzione era interamente concentrata sulle directioners, nel primo capitolo di Reaching For The Stars – anche questo unoffical, ovvero non approvato dalla band – giornalisti ed esperti del settore ripercorrono la storia di Niall Horan, Louis Tomlinson, Zayn Malik, Liam Payne, Harry Styles dal loro esordio televisivo alla formazione della boy-band che li ha consacrati a fenomeno mondiale. Il montaggio è frenetico, abbastanza dinamico e giovanile: vengono usati filtri per movimentare interviste altrimenti statiche e la sintesi operata dalla regista rende il film fruibile a tutti, specialmente ai nuovi fan, conoscitori parziali e disattenti della loro storia, iniziata con la partecipazione a X Factor UK e in seguito con il lancio della cover Forever young - scelta non casuale, poiché ammiccava in egual misura a mamme e figlie. Ma la reinterpretazione del pezzo degli Alphaville fu solo il preludio per l'incredibile successo che si scatenò con l'inedita What Makes You Beautiful: una canzone pop vincente, favorita dalla campionatura di Grease che la rese subito orecchiabile. Mente, produttore, manager e creatore del gruppo (insieme a Nicole Scherzinger, vocalist delle Pussycat Dolls) è sempre lui: Simon Cowell, un punto di riferimento per i 5 ragazzi che continua a gestire in modo impeccabile tutto ciò che li riguarda, dall'immagine alla pubblicità , dalla comunicazione agli album - prendete come esempio le special guest raccolte per l'occasione in Up All Night: allargarono l'interesse commerciale oltre i confini prescritti da X Factor. Diretti successori dei Backstret Boys, 'N Sync e Westlife, i One Direction sono affiatati, esprimono personalità uniche, si divertono e pur cavalcando l'onda del successo sono rimasti dei ragazzi semplici con degli ideali – al contrario dello sregolato Justin Bieber. Il rapporto molto stretto con i fan e i social media – responsabili secondo molti del loro repentino e costante successo – ricorda quella dei Beatles un secolo fa, quando le uscite pubbliche generavano la medesima isteria di massa. Nonostante la biografia del gruppo venga tratteggiata con partecipazione e interesse, l'onestà intellettuale è l'assente ingiustificato che più di ogni altra cosa grava su questo acerbo prodotto commerciale.