Roma. Il Natale si avvicina, e Chiara (Lucia Mascino), Marta (Alessia Barela), Irene (Anna Ferzetti) e Claudia (Vanessa Compagnucci), simpatiche mamme imperfette, come ogni anno sono travolte dall’ansia di non arrivare preparate all’appuntamento con le festività , divise come sono tra appuntamenti obbligati e mille prove da affrontare: giocattoli introvabili richiesti dai bambini nelle loro letterine, mariti privi di fantasia che si propongono come improbabili organizzatori di cenoni in luoghi misteriosi, ricerca di decorazioni sempre più originali, e colleghe di lavoro in partenza per fantastiche vacanze esotiche. Un bel giorno da Napoli arriva Patrizia (Monica Nappo), mamma imperfetta dal passato movimentato, che ha deciso di passare un Natale diverso, lontano dalla propria famiglia. Chiara e le sue tre amiche prenderanno Patrizia come esempio illuminante per dare una svolta alla loro vita monotona, raccontando in prima persona la loro, ironica ed irriverente, visione del Natale. Al cinema solo il 17 dicembre, e in prima serata su Rai2 il 27 dicembre, Il Natale della mamma imperfetta porta per la prima volta sul grande schermo i personaggi e il divertimento che hanno fatto la fortuna della serie web e televisiva Una mamma imperfetta, ideata, scritta e diretta da Ivan Cotroneo, ideatore anche di uno dei più grandi successi televisivi degli ultimi anni, Tutti pazzi per amore. A differenza delle cinquanta storie da otto minuti ciascuna che componevano le prime due stagioni della serie, il film di Cotroneo, che di minuti ne dura ben 90, ha dovuto strutturare un racconto dal più ampio respiro filmico che sapesse mantenere alta l’attenzione dello spettatore per tutta la sua durata. Impresa non facile, riuscita solo in parte. Tenendo fede alla serie di riferimento, le protagoniste della pellicola sfoderano sin dai primi minuti un feroce sarcasmo nei confronti del genere maschile, talvolta calcando la mano, scongiurando, così, ogni rischio di rappresentazione sdolcinata della donna e delle sue abitudini. Si sconfina però nel femminismo spietato e a tutti i costi, che dopo alcuni minuti comincia a stancare il pubblico, già fiaccato dall'assenza di spunti interessanti all'interno della storia all’infuori della ricerca del luogo deputato al cenone della Vigilia. Le attrici, su tutte Monica Nappo, convincono ampiamente nelle vesti di mamme disperate e ai ferri corti coi loro mariti: recitano sopra le righe come da copione, si rendono partecipi di momenti musicali irreali che ricordano quelli ormai famosi di Tutti pazzi per amore, ed interagiscono in modo credibile con le loro controparti maschili. Tutto funzionerebbe a meraviglia se non apparisse inutilmente diluito per tappare i buchi di una sceneggiatura poco avvincente. Dunque, il risultato è fortemente altalenante, e le avventure natalizie delle quattro protagoniste mostrano ben presto tutti i limiti di un’operazione commerciale legittima ma ben lungi dal poter soddisfare le esigenze dello spettatore cinematografico.