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Vijay - Il mio amico indiano

18/01/2014 12:00

Riccardo Tanco

Recensione Film,

Vijay - Il mio amico indiano

Will Wilder (Moritz Bleibtreu) è un attore di origine tedesca che ha dovuto abbandonare precocemente i sogni di gloria e ora è costretto a interpretare un gross

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Will Wilder (Moritz Bleibtreu) è un attore di origine tedesca che ha dovuto abbandonare precocemente i sogni di gloria e ora è costretto a interpretare un grosso coniglio-pupazzo in uno show televisivo per bambini. A causa di un errore, il giorno del suo 40° compleanno viene dato per morto. Anziché spiegare l'equivoco ai familiari, decide di usare a suo vantaggo la situazione: nei panni dell'esotico Vijay, elegante signore indiano, assiste al suo funerale con l'intento di scoprire cosa gli amici e i parenti pensano realmente di lui. Un modo ingegnoso che lo aiuterà a capire meglio gli altri e se stesso.


Presentato al festival di Locarno nel 2013, Vijay – Il mio amico indiano è la quarta pellicola del regista belga Sam Garbarski, autore nel 2007 della commedia di successo Irina Palm. Con la giusta dose di irriverenza ed eleganza stilistica, Garbarski realizza un film dal tocco leggero e divertente, che non ha nessuna pretesa se non quella di risultare godibile e frizzante. Rielaborando il Fu Mattia Pascal in chiave moderna con un pizzico di La vita è meravigliosa al contrario, Vijay – Il mio amico indiano vuole raccontare la rinascita del buffo Will Wilder (simpatico omaggio a Billy Wilder, interpretato dall'istrionico Moritz Bleibtreu), uomo frustrato e insoddisfatto della vita che ha l'occasione di ripartire come persona e come attore attraverso un alter ego. Grazie al brio della sceneggiatura, seppur convenzionale e dal retrogusto dolce-amaro, il film lega lo spettatore al protagonista e al desiderio sottinteso di diventare qualcun altro per risultare migliori e riconquistare l'amore perduto. La maschera rappresentata da Vijay è ciò che Will non è mai voluto essere e compie delle azioni che non avrebbe mai perpetrato. L'attrazione maturata dall'ex moglie (un'efficace Patricia Arquette) nei confronti del misterioso Vijay, più romantico e gentile del suo creatore, rappresenta il riscatto di una vita fallimentare che può e deve migliorare attraverso il cambio drastico del proprio atteggiamento, a costo di rinnegare ciò che si era in passato. Vijay – Il mio amico indiano è un'opera semplice sul rinnovamento individuale allo scopo di ritornare a vivere con consapevolezza, supportata da un buon ritmo narrativo e da un cast di comprimari in forma - su tutti il talentuoso Danni Pudi, il celebre Abed della serie tv Community. Peccato per una prevedibilità troppo esplicita nello sviluppo dell'intreccio, che se evitato avrebbero reso la pellicola più interessante e stimolante. Da menzionare il delizioso incipit: una sequenza animata con sottofondo una New York poetica e magica.


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