L’esercito romano guidato dallo spietato senatore Corvo (Kiefer Sutherland) e dal suo braccio destro Proculo (Sasha Roiz) soffoca nel sangue una rivolta dei celti in Britannia massacrando un intero villaggio. Si salva solo il piccolo Milo (Kit Harington, da adulto) che, cresciuto come schiavo, diventa il più forte gladiatore della Provincia. La sua fama lo porterà a combattere nella splendida città di Pompei dove il governatore Lucrezio (Jared Harris) e la moglie Aurelia (Carrie-Anne Moss) sperano di ottenere nuovi e significativi aiuti economici da Roma. A Pompei Milo troverà l’amicizia del gladiatore Attico (Adewale Akinnuoye-Agbaje, il Mr. Ecko di Lost) e l’amore di Cassia (Emily Browning), figlia di Lucrezio e ambita anche dal perfido Corvo. I piani di fuga e vendetta di Milo si scontreranno però con la spaventosa furia del vulcano. Il genere catastrofico a Hollywood non passa mai di moda. Il regista inglese Paul W. S. Anderson (Resident Evil, Alien vs. Predator, I tre moschettieri) si cimenta addirittura con una delle più grandi tragedie del mondo antico, senza dubbio la più famosa: l’eruzione del Vesuvio che nel 79 d.C. spazzò via le città di Pompei ed Ercolano lasciando ai posteri un’eredità , resa quasi intatta dalla cenere, che rimane ancora oggi un macabro ma incredibilmente affascinante viaggio in un passato lontano quasi duemila anni. Anderson cerca di riunire una rievocazione storica il più possibile accurata per un film di genere - riuscendoci solo in parte - con l’alto tasso di spettacolarità necessario per un disaster movie e i classici temi di un peplum d’antan (l’eroe muscolato che si scontra con il tiranno e trova l’amore). Proprio la prima parte del film risulta essere la più fresca e interessante: molto bella la scena dei titoli di testa con le classiche "statue di cenere" di Pompei e convincente anche la rappresentazione della florida città alle pendici del Vesuvio, con le strade affollate per la festa dei vinalia, le bancarelle, i mercati e le ville lussuose. La seconda parte è decisamente più standard e caciarona: l’azione dei combattimenti tra gladiatori (che tocca ripeterlo, iniziano veramente a stancare), l’amore tra i due protagonisti e l’indubbio impatto visivo dell’impressionante eruzione, alimentato però da un 3D che come troppo spesso accade sembra essere un inutile (e costoso) orpello. Piuttosto piatto il cast su cui spiccano Kiefer Sutherland - a suo agio nei panni del vendicativo e subdolo Corvo - e il bravo Akinnuoye-Agbaje. Finale pomposamente strappalacrime.