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La scuola più pazza del mondo

02/03/2014 12:00

Erika Pomella

Recensione Film,

La scuola più pazza del mondo

Definito dalla stampa l’erede asiatico di Tim Burton, Hitoshi Takekiyo porta al cinema un remake di un suo stesso corto datato 2007...

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Definito dalla stampa l’erede asiatico di Tim Burton, Hitoshi Takekiyo porta al cinema un remake di un suo stesso corto datato 2007. La scuola più pazza del mondo è la storia di tre bambine che, durante una visita alla scuola St. Claire ignorano il divieto affisso e si intrufolano nella vecchia aula di scienze, ad un passo dalla chiusura. Qui le tre monelle di appena cinque anni si imbattono in un vecchio manichino del corpo umano e si divertono a truccarlo, colorandone i tratti del volto. Nessuna delle tre, però, sa che allo scoccare della mezzanotte il modello, che loro chiamano Mr. Nudo, prende vita, sfoggiando un’anima di tutto rispetto. Questa scoperta sarà solo l’inizio di una grandiosa avventura tra fantasmi, vecchie tradizioni e scheletri.


Nonostante si riferisca essenzialmente ad un target spettatoriale piuttosto basso – di certo i bambini delle elementari lo adoreranno – La scuola più pazza del mondo riesce a divertire anche spettatori più smaliziati, grazie soprattutto ad alcune gag che mischiano insieme originalità e senso di deja vu. Il film coinvolge per la quasi totale follia che regna all’interno dei suoi nodi drammaturgici: la danse macabre che il Signor Nudo e il suo amico scheletro mettono in scena, per vendicarsi delle tre pesti incuranti dei sentimenti degli oggetti di scena, è un caleidoscopio di situazioni che, esteticamente, pescano a piene mani non solo dalle tradizioni teatrali quali possono essere il Grand Guinol, ma anche da una certa tendenza spatter dei j-movie - i fantasmi e gli strani esseri mostrano alla macchina da prese le proprie viscere, i propri volti per metà deturpati. Tuttavia questa danza sopra le righe, dark ed ironica, si trasforma per Hitoshi Takekiyo in uno stile registico schizofrenico, che sembra cioè incapace di sorreggere alla perfezione tutti gli elementi messi in gioco. Si assistere ad uno spettacolo asimmetrico in termini di ritmo, che si confonde in una spira di storie e racconti che invece di incastrarsi tra loro alla perfezione rimangono buone idee accostate le une accanto alle altre. La scuola più pazza del mondo è un film in CGI che vive del grande respiro teatrale, quello calibrato sui colpi di scena e sulla recitazione: impossibile non lasciarsi sedurre dalla dolcezza luciferina delle tre protagoniste e dalla grandeur dell’anima di Mister Nudo.


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