Come una fenice che risorge dalle proprie ceneri, Overheard 2 si distacca dalle tragiche fasi finali del precedente film, con il quale mantiene in comune soltanto la coppia di registi (Alan Mak e Felix Chong), il trio di protagonisti principali (Ching Wan Lau, Louis Koo e Daniel Wu) e lo sfondo narrativo incentrato sempre sulla realtà , spesso corrotta, dell'alta finanza. La storia, così come i personaggi interpretati dai tre bravi attori, è del tutto nuova e permette agli autori di concentrarsi anche su altre dinamiche meno espresse nel primo episodio. La trama vede il tenace ispettore di polizia Ho (Louis Koo) indagare sull'incidente di cui è stato vittima Manson, uno dei più conosciuti trader finanziari (Ching Wan Lau), sulla cui auto viene rinvenuta una sofisticatissima microspia, installata da un uomo misterioso e pericoloso (Daniel Wu) che sembra avere molto a che fare con le frodi finanziare organizzate da Manson con una ristretta cerchia di uomini d'affari, appartente all'elitario Landlord Club. Durante la ricerca della verità Ho capirà di aver scoperchiato un vaso di Pandora nel quale niente è quello che sembra. Nonostante qualche, riuscito, inserto drammatico, comunque meno preponderanti rispetto al passato capitolo, Overheard 2 si dimostra un sequel/reboot in grado di reggersi agilmente sulle proprie gambe, proponendo ambientazioni e atmosfere del tutto nuove, che permettono ai registi di incanalarvi numerose sequenze d'azione, girate con maestria e una buona dose di stile, siano queste inseguimenti a piedi o motorizzati, in grado di offrire una discreta varietà durante lo svelarsi del racconto. Ancora menzogne e doppigiochi si rivelano in una narrazione avvincente e sempre ricca di colpi di scena, giustificando le due ore di durata, con una maturazione dei personaggi convincente e credibile, epilogo (meno sofferto del primo film) incluso. Una vera e propria messa alla berlina del mercato azionario, qui mostrato nelle sue accezioni più negative, con diversi riferimenti reali (come quello al fallimento della Lehman Brothers) e l'uso di operazioni e termini tecnici non sempre così immediati a chi è poco avvezzo all'argomento. Ma l'operazione convince e avvince per la sua implacabile messa in scena, con alcuni brevi flashback chiarificatori e una regia sempre attenta a carpire i turbamenti emozionali dei protagonisti, interpretati ancora una volta con caparbietà dall'ottimo trio attoriale. Con molte più scene girate in campo aperto rispetto al suo predecessore, Overheard 2 sfrutta la bellezza frenetica di Hong Kong nel migliore dei modi, con scorci suggestivi di una città sempre in movimento come i suoi abitanti e la sua cinematografia.