I Cuccioli, una variopinta comunità di animali adorabili, vivono a Soffio, meglio conosciuta come Paese del Vento. Il nome deriva dal fatto che ogni cosa in città , anche la più piccola, funziona grazie all’energia eolica, quel soffio invisibile che alimenta alberi e nuvole e che, in città , è prodotta dalla Giraventola, protetta da un’orgogliosa tartaruga. Purtroppo, però, la cattivissima Maga Cornacchia ha deciso di rubare il meccanismo che genera il vento, per poter così dichiarare guerra a Soffio. La Maga, però, non ha fatto i conti con i prodi Cuccioli, che sono più che mai decisi a proteggere il Paese del vento dall’avanzata di Cornacchia e dei suoi scagnozzi. Dall'ottobre del 2003, Rai 2 mandava in onda una serie animata dal titolo Cuccioli. A una decade di distanza da quel debutto, ora Sergio e Francesco Manfio portano i loro eroi sul grande schermo, con la pellicola Cuccioli – Il paese del vento, secondo lungometraggio dopo Il codice di Marco Polo. Ad emergere con più forza dalla visione è l’onestà di Sergio Manfio, che non si sforza di creare un racconto stratificato e leggibile da più generazioni. Il variopinto affresco tridimensionale che porta sullo schermo è un mondo destinato quasi solo ed esclusivamente all’immaginazione senza limiti dei più piccoli. Pur non mancando battute e situazioni rivolte ad un pubblico più adulto, il film è – sia per quanto riguarda l’estetica, che per quel che concerne la storia – un parco giochi per bambini, i quali non faticheranno ad innamorarsi degli adorabili animali pronti a tutto pur di salvare il proprio mondo. Con la seconda avventura cinematografica dei Cuccioli, Sergio Manfio creare situazioni drammaturgiche dal respiro universale: il regista usa tutto il suo ingegno per creare i contorni di una magica avventura piena di valori positivi - già riconoscibili nella serie - come l’amicizia, l’ecologia e il coraggio.