Il nome di Quentin Dupieux non dirà molto al grande pubblico. Il regista francese, giunto con Wrong Cops al suo quinto film dopo le stranianti ma convincenti pazzie di Rubber e Wrong, è infatti meglio conosciuto con il nome d'arte di Mr. Oizo, produttore discografico che ha scalato le hit parade della musica techno con lo storico brano Flat Beat, vero e proprio tormentone di fine anni '90 che lo ha lanciato tra le massime celebrità del genere. Uno stile sonoro il suo che può piacere o meno, ma nel quale è senza dubbio rintracciabile quella sana dose di follia che si rispecchia anche nelle sue opere cinematografiche. Non fa eccezione questo suo ultimo lavoro, per il quale ha reclutato guest star più o meno sulla cresta dell'onda come Marilyn Manson, Eric Roberts e Ray Wise. Alcuni poliziotti di Los Angeles approfittano del loro rango di tutori dell'ordine per compiere ogni tipo di infrazione, dallo spaccio di droga al ricatto sessuale, consci che difficilmente verranno puniti. Tra borsoni pieni di denaro che spuntano da buche in giardino, riviste con foto compromettenti e un uomo morente con il "futuro" da dj, le storie di questi agenti fuori dal comune finiranno per intreccarsi tra di loro sempre più indissolubilmente. Dupieux spinge l'acceleratore sul grottesco in questa commedia nera grezza e gretta, in cui i protagonisti sono uno più odioso dell'altro senza però andare ad inficiare l'alta dose di divertimento politically uncorrect che traspare dalla visione. Tra situazioni paradossali condite da dialoghi irriverenti e al fulmicotone, Wrong Cops raggiunge pienamente la giusta dose di vis comica fuori dagli schemi, utilizzando personaggi e/o attori famosi in camei impensabili. Il più gustoso e ampio di tutti rimane senza dubbio quello di Marilyn Manson in un personaggio totalmente impensabile per la figura di rocker mefistofelico a cui siamo abituati, ma anche due divertiti Eric Roberts e Ray Wise regalano inaspettate risate. Memorabile la sequenza in cui Dupieux cita se stesso ricordando il video musicale dove il pupazzo Flat Eric faceva un esasperato "headbanging" a ritmo di techno; ma il film in generale, complice anche interpretazioni riuscite di un cast di ottimi caratteristi, si mantiene su alti livelli d'originalità che nella loro "cattiveria" faranno storcere il naso ai benpensanti. Un trash in certi passaggi memore dei b-movie degli ottanta (non mancano echi della Troma productions) che subisce soltanto una certa mancanza di omogeneità , dovuta ad un susseguirsi esasperato di sequenze che non sempre si collegano tra di loro con naturalezza, ma che svolgono comunque il loro compito di impopolare intrattenimento in maniera più che dignitosa.