Officine Ubu, da sempre attenta nel far arrivare nelle nostre sale film provenienti da realtà spesso ignorate dalla nostra distribuzione, porta nei cinema italiani Padre Vostro, l'ultimo film del regista croato Vinko Brešan, pressoché sconosciuto in Italia ma autore apprezzato in patria di alcuni dei più grandi successi del cinema nazionale. Una commedia pregna di quell'umorismo tipicamente balcanico (tra i cui esponenti più famosi ricordiamo Danis Tanović e Radu Mihăileanu) che non ha paura di indagare temi talvolta delicati e che dietro la patina farsesca nascondono significati molto più profondi. In questo caso ad esser preso di mira è il dogma cattolico, incarnato qui in una versione fin troppo esasperata dal giovane prete protagonista. Padre Fabjan giunge in una piccola isola della Dalmazia, dove è pronto a sostituire il monsignor reggente, Padre Jakov. Poco convinto dai metodi eterodossi del suo superiore, e deluso dalla bassissima percentuale di natalità della comunità , Fabjan, con la complicità del giornalaio del paese, decide di attuare un'idea originale: bucare i preservativi, venduti per l'appunto dall'edicolante, in modo da aumentare il tasso delle nascite. In un primo tempo la sua mossa sembra dare i risultati sperati, con tanto di matrimoni riparatori e gravidanze indesirate. Ma più il "gioco" va avanti, più le conseguenze non esitano a farsi drammatiche, mettendo Fabjan di fronte alla sua coscienza. Vinko Brešan punta forte sull'ironia attraverso una satira, spesso cinica e graffiante, che non guarda in faccia a nessuno e colpisce il bersaglio, non disdegnando nemmeno momenti più intimi e sofferti che elevano in parte Padre Vostro dal roster delle commedie spiccatamente di genere. Surreale ma al contempo metafora tragicomica di una crisi sia sociale che clericale, il film non lesina battute scomode e per nulla accomodanti, riuscendo a creare gag ispirate non prive però di alcune cadute di stile che stonano talvolta con il ritmato umorismo della vicenda. Registicamente Bresan adotta soluzioni se non del tutto originali quanto meno piacevoli e ben integrate alle atmosfere, con alcune scene immaginate dei protagonisti rappresentate per brevi istanti su sfondo bianco, e l'ambientazione di quest'isoletta croata sfruttata con intelligenza e dosata con cura. Una realizzazione sobria e un'ottima scelta di casting al servizio di una sceneggiatura esplosiva che regala divertimento e che rimane penalizzata soltanti dai suoi eccessi, sia più leggeri che più drammatici, che la rendono in certi passaggi poco coesa. Ma visto anche il tema "delicato", l'operazione si può dire discretamente riuscita.