Giunto originariamente in Italia con l’infelice titolo Tutti per uno, a 50 anni dall’uscita nelle sale, il 9, 10 e 11 giugno, torna nei nostri cinema A Hard Day’s Night, la prima pellicola con protagonisti i quattro ragazzi di Liverpool entrati nella storia per aver rivoluzionato per sempre le regole dell’universo musicale. Diretto da Richard Lester in un’epoca in cui i videoclip erano ancora di là da venire, il maggiore successo cinematografico dei Fab4 può oggi essere apprezzato anche dalle nuove generazioni di appassionati per un uso sapiente e moderno del montaggio e l’ironia sorprendente che caratterizza i quattro protagonisti. John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr affrontano un viaggio faticoso in treno da Liverpool a Londra dove dovranno tenere un concerto. Alle loro calcagna centinaia di ragazzine scatenate che vogliono il loro autografo, mentre il nonno di Paul (Wilfrid Brambell), un ometto dispettoso che nessuno ha mai avuto il piacere di conoscere prima d’ora, si presenta a sorpresa nel loro scompartimento. Tra una marachella e l’altra, i Beatles, capitanati da un Lennon burlone, si lasciano andare a canzoni e coreografie improvvisate, disertando la sessione di prove per recarsi in incognito in un club esclusivo pieno di belle ragazze. Nel caos generale delle ore che precedono il concerto, come se non bastasse, il nonno di Paul convince Ringo ad abbandonare il gruppo per ritrovare la sua libertà . Riusciranno i Beatles a riunirsi in tempo e ad andare in scena per il pubblico di Londra? Scanzonato, imprevedibile e terribilmente divertente: così si potrebbe definire A Hard Day’s Night di Richard Lester, un’opera sperimentale a metà tra il documentario e il film musicale, realizzata sulla scia dei molti musical jukebox dei primi anni ’60 su commissione della United Artists per cavalcare l’onda del successo di quello che, già all’epoca, era percepito come un fenomeno epocale. Caratterizzato dalle innumerevoli trovate artistiche del regista, dagli sconclusionati movimenti di macchina, da un’energia travolgente e da una colonna sonora intramontabile, A Hard Day’s Night appare oggi, col senno di poi, molto più di una pellicola che celebra lo straordinario talento di Lennon e compagni. È infatti la vivida testimonianza della fine di un’epoca bacchettona e incolore (non è forse un caso che il lungometraggio sia stato anacronisticamente pensato in bianco e nero) a cui seguì la rivoluzione culturale e musicale i cui frutti sono evidenti nella società di oggi. L’energia e il carisma dei Beatles, che nel ’64 erano poco più che ventenni, uniti alla creatività inesauribile di Lester, che firmerà soltanto un anno dopo Help!, fanno di quest’opera una pietra miliare della cultura contemporanea che, oggi più di ieri, stupisce per umorismo, anti-autoritarismo ed esuberanza cinematografica. Non una semplice operazione di marketing, dunque, ma la trasposizione in immagini della pura essenza del gruppo musicale più celebre di tutti i tempi.