
Xavier Beauvois riporta finalmente al Lido la commedia: quattordici anni dopo Selon Matthieu, il regista presenta a Venezia il suo ultimo lavoro, La rançon de la gloire. Tratto da una storia vera, la trama del film è un grande classico: un uomo buono, ma incorreggibilmente truffaldino, e il suo amico onesto fanno squadra per mettere su un furtarello e raggranellare qualcosa per una buona causa. Eddy (Benoit Poelvoorde), immigrato e senza un soldo in tasca, è appena uscito di prigione. Riceve ospitalità dall’amico Osman (Roschdy Zem) che vive da solo in una roulotte con una bimba a cui badare e la moglie in ospedale. I soldi scarseggiano e le cure mediche aumentano, così nell'inguaribile mente criminale di Eddy balena un’idea: è morto Charlot, l’attore vicino ai poveri, ai disadattati, agli immigrati. Trafugare la salma di Charlie Chaplin e chiedere il riscatto di un milione di dollari alla vedova del regista altro non è che farsi prestare dei soldi da un amico, dopotutto. I due decidono così di mettere in atto il bizzarro colpo ma, più clown che rapinatori, scopriranno che convincere la famiglia di Chaplin del loro nobile scopo è piuttosto complicato. Tra dramma e ironia La rançon de la gloire omaggia il cinema di Charlie Chaplin ed è un tributo alle sue umili origini. La trama – un po’ lenta – è lineare ma godibile per i guizzi delicatamente citazionisti di capolavori come Il monello o Luci della ribalta. Da segnalare la presenza di Chiara Mastroianni nel ruolo di un'elegante circense che aiuterà Eddy a seguire la sua vera natura tragicomica. I protagonisti di La rançon de la gloire si muovono su un palcoscenico polveroso e malinconico, sulle note del meraviglioso Michel Legrand. Tra i filmati di repertorio, trasmessi da una vecchia tv malfunzionante, il film preserva per tutta la sua durata una compattezza poetica dove i sentimenti fanno da contraltare al furto. La miseria, quella vera, si ricongiunge sul finale con la nobiltà d’animo. Per la terza volta in concorso, Xavier Beauvois confeziona una commedia agrodolce, una fiaba in cui il lieto fine parla di umanità e riscatto ai tempi moderni.