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Dancing on a Dry Salt Lake

01/09/2014 10:00

Riccardo Cotumaccio

Recensione Film,

Dancing on a Dry Salt Lake

Dancing on a Dry Salt Lake è l’ultimo film di Dominique De Fazio, attore, regista, autore e insegnante di fama mondiale...

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Dancing on a Dry Salt Lake è l’ultimo film di Dominique De Fazio, attore, regista, autore e insegnante di fama mondiale. La pellicola – che vanta la partecipazione di attori europei e italiani, provenienti dallo Studio De Fazio di Roma - è strettamente legata al luogo della sua realizzazione: il deserto del Mojave, un lago secco nei pressi del Searles Dry Lake, all’interno di una catena di laghi asciutti, fiumi sotterranei e cadute fossili nei pressi della suggestiva città di Trona, in California. Una città “che sembra abbandonata da Dio anche se in realtà è tutt’altro che dimenticata da Dio”. Il film basa la sua trama e la sua indagine su questo spicchio di deserto del Mojave, ricco di profezie, significati e leggende. Il film vuole indagare soprattutto sulla sua natura delle “origini” del mondo: per fare questo De Fazio si è avvalso di molti collaboratori tecnici che lo hanno aiutato ed indirizzato nelle ricerche.


Il cosmologo Warner De Santis (Dominique De Fazio), ossessionato dalla ricerca di un significato riguardo l’origine dell’universo, viene licenziato dalla NASA e lasciato dalla moglie nel giorno del suo compleanno. Fugge così verso il deserto del Mojave, dove si blocca la sua auto. In questo luogo entra in contatto con gli abitanti di Trona, messaggeri spirituali che vivono lungo i bordi del Dry Salt Lake. Prendendo alla lettere le istruzioni dei bizzarri abitanti, Warner De Santis inizia la sua personale missione per trovare ciò che la gente del posto considera il “Luogo di Origine”.


Onirico. Se si vuol trovare un termine per descrivere Dancing on a Dry Salt Lake, si può usare senza dubbio questo aggettivo. La pellicola si ambienta nel reale ma è più precisamente un flusso di coscienza di Warner, il protagonista, dal vivere quotidiano (casa, lavoro, famiglia) a una più libera interpretazione della vita stessa, rincorrendo la natura, scoprendo un modus vivendi mai sperimentato prima e cercando risposte al di là del semplice scibile umano. La scienza si tramuta in cultura e il lavoro in introspezione, in un film che si tinge di mistero ma soprattutto di riflessione. Quello di De Fazio, per molti versi, è un one-man show. Calca la scena con esperienza, ma soprattutto spontaneità, lasciando poco spazio a personaggi secondari che quasi mai riescono ad imporsi per particolari pregi. In generale, Dancing on a Dry Salt Lake è una storia che si potrebbe leggere su un romanzo: ben riportata su grande schermo, anche se a tratti lenta (molte scene sono sfiancanti per la loro ripetitività), il pregio principale della pellicola sono le location. Il Dry Salt Lake è bello, ampio, quasi monumentale ma arido, forse, proprio come il film.


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