
A tre anni di distanza dal successo della pellicola originale, Charles Martin Smith torna in cabina di regia per firmare L'incredibile storia di Winter il delfino 2, un film retorico ma intenso che, elargendo girandole di buoni sentimenti, esalta l'importanza del valore dell'amicizia. Dopo aver imparato a nuotare con una protesi di silicone, Winter è acclamata, ormai, come la star indiscussa del ClearWater Marine Hospital. Questo, divenuto un parco acquatico visitato da turisti provenienti da tutto il mondo, risponde all'intento di "curare, riabilitare e rilasciare" tutti gli animali ricoverati. Quando improvvisamente Panama - l'anziana compagna di Winter - muore, il mammifero inizia a soffrire talmente tanto di solitudine che cade in depressione, respingendo anche le attenzioni del suo amico Sawyer (Nathan Gamble). Il governo americano, allora, aderendo a una legge secondo cui ogni delfino deve vivere in cattività con un altro esponente delle sua specie, decide di trasferirla in Texas per trovarle una nuova amica. Nel momento in cui le speranze di tenere Winter nel ClearWater Marine Hospital sembrano ormai svanite, viene ricoverata la piccola Hope, unica salvezza per la paladina della diversità . Gli scienziati non sono ancora riusciti a capire se i delfini - creature sensibili e affettuose, che instaurano legami talmente forti da durare un'intera vita - provino effettivamente sentimenti ed emozioni simili agli esseri umani. Nonostante la sua evidente disabilità , Panama si affeziona subito a Winter, la accetta, la assiste nel momento del bisogno e la rende parte integrante della sua esistenza. Quando il delfino anziano muore, la sofferenza di Winter è talmente grande che non riesce più a comunicare nemmeno con Sawyer, colui che dopo l'incidente le aveva fornito una ragione per continuare a vivere e che ormai è divenuto un adolescente modello, colto e generoso tanto da venir scelto dall'università di Boston per uno stage nel parco marino più grande del mondo. Combattuto tra la voglia di affermazione personale e la paura di allontanarsi dall'amica acquatica, il ragazzo fronteggia una diatriba etica che mostra come l'innocenza e i turbamenti dell'infanzia lascino presto il posto a un equilibrio più solido e stabile. Forti dell'empatia creata negli spettatori, gli sceneggiatori Noah Dromi e Karen Janszen (entrambi autori anche del primo episodio del film), calcano il versante drammatico della storia, intarsiandola con le vicende drammatiche degli altri animali feriti e costellando la narrazione di elementi empirici, comici e realistici che deviano, però, l'attenzione dal rapporto tra i due veri protagonisti. Anche la regia di Smith infatti, utilizzando meno primi piani rispetto alla pellicola originale, preferisce rinunciare a vigorosi movimenti di macchina per conferire maggiore stabilità e realismo alla storia. L'incredibile storia di Winter il delfino 2 si rivela dunque sin dai primi fotogrammi una pellicola etica, dolce e pedagogica che, attraverso la profondità delle immagini, ricorda a tutti che la migliore terapia riabilitativa è l'amore incondizionato per la propria famiglia.