Sobre la marxa: The Creator of the Jungle è l'opera d'esordio del regista spagnolo Jordi Moratò, presentata in concorso al Filmmaker Film Festival 2014. Un documentario biografico racconta la storia di Josep Pijiula Alias Garrell, un uomo come tanti se non fosse che ha scelto di vivere la sua esistenza all'interno di una foresta (adiacente l'autostrada), costruendosi da solo la propria abitazione. Qui Garrell ha sempre vissuto - come si definisce lui - "in moto perenne" fra labirinti sempre più complessi. Jordi Moratò ha deciso di seguire passo dopo passo il quotidiano di questo eccentrico personaggio, realizzando un'opera che miscela il docufilm più convenzionale a una bizzarra narrazione di fiction. Sobre la marxa è quasi interamente montato con sequenze d'archivio e immagini di recupero realizzate dal regista durante i suoi incontri con Garrell. Il ritratto rappresentato è quello di un uomo certamente non comune, ma lucido nel suo percorso esistenziale. La scelta del protagonista di ignorare la civiltà in favore della natura ha un valore politico importante, ma soprattutto personale. La modernità non fa per lui, avventuriero ed esploratore nel sangue, che ha trovato una propria dimensione nella vita selvaggia. Moratò gioca e insegue Garrell, così che il film diventa anche un rapporto d'amicizia tra l'autore e il suo soggetto, una figura totalmente libera ma consapevole del mezzo cinematografico. Talmente a suo agio davanti alla macchina da presa da decidere di sfruttarla al meglio iniziando una divertente messa in scena che arriva sino a un'irriverente emulazione di Tarzan. Oltre alla descrizione del personaggio, dunque, in Sobre la Marxa è presente un discorso sul valore della ripresa cinematografica come testimonianza e reperto: la tecnica di perenne "work in progress" insita nel film assume un giusto significato nel ritrarre l'opera e la vita di Garrell. Sobre la Marxa (traducibile come "in moto perenne") è l'odissea di un personaggio non convenzionale ed eroico, che ha optato per una vita diversa - in antitesi con la frenesia contemporanea - abbracciandone il lato più sereno. Garell ha la somma volontà di proteggere il proprio microcosmo, ma cause esterne (l'uomo civilizzato), lo hanno sempre costretto a distruggere ciò che aveva creato, in un continuo alternarsi tra inizio e fine. Ecco che allora l'opera di Moratò narra dell'utopia fallita di un uomo che voleva un proprio paradiso a contatto con la natura. Un Don Chisciotte moderno, un personaggio herzoghiano virato nella simpatia e nell'umorismo, ma anche malinconico e triste. Un sogno svanito che resta vivo nel cuore di questo impavido creatore della giungla.