Qualche anno prima di approdare alla direzione del fortunatissimo Ti presento i miei, Jay Roach esordisce alla regia con Austin Powers - Il controspione. Una commedia grottesca e surreale, un prodotto insolito e ribelle che si avvale di umorismo nero e di ironia patinata per criticare il vizioso sistema capitalistico americano. 1967. Austin Powers (Mike Myers) è il più amato fotografo di Londra: un uomo che seduce le donne solo con lo sguardo. Di notte, però, lavora per la Regina d'Inghilterra e si trasforma in una spia professionista in grado di difendere la città da qualsiasi forma di attentato. Quando il perfido Dottor Male fugge nello spazio, Austin viene congelato criogenicamente in attesa del suo ritorno. 30 anni dopo, l’uomo viene svegliato, informato della ricomparsa del suo acerrimo nemico e assistito dall'avvenente Vanessa (Elizabeth Hurley) di cui si invaghisce all'istante. Le spie dovranno, tuttavia, mettere momentaneamente da parte i loro sentimenti per impedire che il crudele Dottor Male, attraverso il "progetto Vulcano", distrugga l'umanità . Nonostante la peluria eccessiva, i denti sporgenti e gli atteggiamenti viscidi e maschilisti, tutte le donne non riescono a resistere al fascino di Austin Powers. È la sua irruente stravaganza che gli permettedi sconfiggere facilmente i nemici, inebetiti e disarmati dalla sua vezzosità . Il camaleontico Mike Myers, interprete e sceneggiatore, ambienta la vicenda in un universo kitch e ultrapop in cui ogni personaggio si integra perfettamente con il mobilio circostante, rivelandosi nient’altro che un accessorio di superficie. Tutta la vicenda gira intorno ad Austin, costretto a incontrarsi e scontrarsi con macchiette boccaccesche e pirandelliane che eseguono meccanicamente gli ordini del Dottor Male. Il ritmo movimentato della narrazione, enfatizzato dalla componente spionistica e d’azione, però, viene spezzato da improvvisi sketch musicali in cui i personaggi interrompono le loro attività per prendere parte a siparietti comici e sconclusionati. Utilizzando la policroma fotografia di Peter Deming (Il grande e potente Oz) e una regia vivace, Austin Powers - Il controspione si rivela un prodotto divertente e scanzonato che intrattiene piacevolmente lo spettatore con il suo repertorio di gag esilaranti e coreografie spassose e goliardiche.