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Spiders 3D

26/12/2014 12:00

Riccardo Cotumaccio

Recensione Film,

Spiders 3D

New York, America...

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New York, America. Sulla città si abbatte un’improvvisa quanto apparentemente innocua pioggia di detriti dallo spazio. Si tratta dei resti una stazione spaziale russa abbandonata da tempo, all’interno di cui venivano fatti esperimenti su ragni mutanti. Nel corso delle indagini da parte delle autorità, l’evento viene definito casuale e privo di conseguenze. I ragni, dal canto loro, iniziano a costruire la loro colonia sotto le linee della metropolitana, ai danni degli esseri umani. Aver sottovalutato il problema, in questo caso, porterà a conseguenze ben più gravi del previsto, che presto scateneranno una terribile reazione a catena fatta di assassinii ambigui, reiterati e a dir poco violenti.


Distribuito nelle sale americane ad inizio febbraio del 2013, Spiders 3D è un thriller diretto da Tibor Takacs, regista canadese nato a Budapest. E proprio nell’est Europa, ma in Bulgaria, è stato girato il film, ricostruendo in parte sul set la città di Manhattan, cornice della pellicola. Neanche una produzione impegnativa come quella della Nu Image (la stessa della saga de I mercenari) e nemmeno attori come Patrick Muldoon e Christa Campbell possono nulla per rendere allo spettatore più gradito un viaggio indesiderato – e poco apprezzabile – come quello di Spiders 3D, tra fastidiosi ragni giganti. Il film, come ampiamente prevedibile, si inserisce nella già immensa schiera di thriller evitabili in pieno stile statunitense, come La sceneggiatura, gli effetti speciali, le scenografie e la recitazione lasciano poco spazio a elogi ed anzi non si impongono per qualità, originalità o talento. Se le scene dello spazio sembrano esser tratte da un film di inizio anni ’90, perfino le caratteristiche dei ragni – animali già ben rappresentati in post-produzione dall’inizio degli anni 2000 – lasciano molto a desiderare. La trama è prevedibile, il finale pure e, in assoluto, quello diretto da Tibor Takács non è un film che sembra meritare il grande schermo. Non è un caso se il regista canadese ha lavorato perlopiù in televisione: Spiders 3D ha un’impostazione scenica da piccolo schermo, lasciando libero spazio a difetti tipici della televisione e inadatti al cinema. Prevale l’irritazione e il fastidio per la trama in sé e per i suoi personaggi – piccoli e grandi ragni che si intrufolano ovunque, e che infine armeranno una guerra contro l’esercito americano – ma il coinvolgimento nella pellicola è davvero nullo.


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