Nel 1843 Charles Dickens pubblica A Christmas Carol, romanzo breve che narra dell’arcigno signor Scrooge, cinico e avido di soldi e potere, che in occasione della Vigilia di Natale riceve la visita di tre fantasmi che hanno il compito di aprirgli gli occhi e fargli capire quali sono le cose veramente importanti prima che sia troppo tardi. Da allora sono molte le narrazioni che hanno preso a prestito questo racconto come base di rivisitazioni e adattamenti: da telefilm come Popular fino alle molte versioni della maison Disney, sono tanti i registi che si sono cimentati con questa storia. Nel 1988 è Richard Donner che decide di svecchiare la favola di Dickens, dirigendo S.O.S. Fantasmi, affidando a Bill Murray il ruolo di protagonista. Francis Cross (Bill Murray) è il più giovane presidente che l’emittente televisiva IBC abbia mai avuto: ambizioso e senza scrupoli, sembra essere allergico al Natale e non si cura minimamente dei bisogni delle persone che ha intorno, a partire dalla sua segretaria Grace (Alfre Woodard). Mentre è occupato ad organizzare uno spettacolo in diretta basato su Canto di Natale, Frank riceve la visita di tre fantasmi: quello del natale passato, quello del natale presente e quello del natale futuro. La Vigilia allora si trasforma per l’uomo nell’occasione di correggere il suo atteggiamento e recuperare il rapporto con suo fratello (John Murray) e, soprattutto, con l’amore della sua vita Claire (Karen Allen). Nel corso della sua carriera Richard Donner ha dimostrato di essere in grado di confezionare pellicole fatte e pensate per il grande pubblico che, puntualmente, finisce con l’innamorarsene. S.O.S. Fantasmi – la cui traduzione italiana del titolo cavalca l’onda del successo di Ghostbusters, anch'esso interpretato da Bill Murray – segue la scia dei suoi predecessori, diventando in brevissimo tempo uno dei più conosciuti cult natalizi. Scrooged è un film che va vissuto più col cuore che con il cervello. Nessun cambiamento epocale per la storia della cinematografia, né particolari originalità narrative ma semplicemente una commedia ben strutturata che, facendosi forte di un antenato di eccellenza, riesce a riscrivere una delle più commoventi storie natalizie vestendola di brio e leggerezza. Non c’è niente di inaspettato, in questo film, eppure ogni singolo segmento funziona così bene e si incastra con tanta precisione nel quadro generale che lo spettatore non può fare a meno di rimanere avvinto in questa rete di passato e presente. Merito va anche – e forse soprattutto – anche all’ottima interpretazione di Bill Murray, che dopo aver raggiunto il grande pubblico dando la caccia ai fantasmi di New York, torna a interpretare un personaggio cinico e potenzialmente antipatico, con il quale, tuttavia, è facile entrare subito in empatia.