Non è mai semplice parlare di un "film evento" (seppur involontario) senza scadere nel banale e nel già detto, sospettando verità che puntualmente vengono poi smentite dalle notizie più recenti. The Interview ad oggi è sulla bocca di tutti per il clamore suscitato mediaticamente, ripreso da testate d'informazione che solitamente ignorano la Settima Arte. Non a caso il nuovo film di Seth Rogen ed Edav Goldberg rappresenta un unicum cinematografico: la sola pellicola che è riuscita ad attirarsi le ire del regime nord-coreano, l'alpha e omega scaturente del massiccio attacco ai server di Sony, con gli ingenti disagi per la major americana che tutti ormai conosciamo. Una - piacevole e inaspettata - sorpresa è stata la distribuzione direttamente per il mercato on-demand di questo titolo controverso, la cui diffusione all'estero rimane ancora saldamente incerta ma che gli anglofoni e gli amanti della lingua originale possono già godersi in streaming da qualche giorno. Dave Skylark (James Franco) è il conduttore del seguitissimo programma Skylark Tonight, nel quale intervengono celebrità di ogni genere; è legato da un solido rapporto - sia lavorativo che d'amicizia - al produttore dello show, Aaron Rapaport (Seth Rogen). Quest'ultimo, stanco degli scoop "spazzatura", buoni per l'audience ma svilenti dal punto di vista professionale, propone all'amico Dave di provare a contattare, quasi per scherzo, il dittatore nord-coreano Kim Jong-un (Randall Park), per realizzare l'intervista del secolo. Inaspettatamente, Aaron riceve una telefonata proprio dalle autorità di Pyongyang che gli offrono di registrare una puntata da trasmettere in diretta mondiale con il loro leader, da tempo accanito fan dello show. Prima di partire per la Corea del Nord, David e Aaron vengono "reclutati" dalla CIA che chiede loro di eliminare per sempre Kim per mezzo di una missione calcolata nel minimo dettaglio. Giunti sul posto però le cose si complicano: Dave finisce per diventare amico del dittatore e Aaron si innamora di una bella ufficiale dell'esercito. Tanta carne al fuoco, forse troppa, ma nonostante le sue volute esagerazioni The Interview centra in pieno il bersaglio. Dopo una prima mezz'ora introduttiva, il film di Rogen e Goldberg ingrana la quinta affidandosi a una serie di gag esilaranti che danno modo allo stesso Rogen e soprattutto all'istrionico James Franco di scatenarsi in un'avventura recitativa fuori dai canoni, ricca di citazioni e omaggi (insistenti i rimandi alla saga de Il signore degli anelli). Facendo il verso ai classici film di spionaggio e strizzando addirittura l'occhio a un'innocua componente splatter nel concitato finale, il ritmo domina le quasi due ore di visione miscelando nel migliore dei modi una sana irriverenza comica - dai tratti dissacratori - e una componente action tratteggiata alla farsa, senza perdere di vista la verve adrenalinica. Tra dialoghi al fulmicotone (ispiratissimi i siparietti tra Dave e Aaron, che mettono in mostra la grande affinità dei due interpreti, grandi amici anche nella vita) e una celata critica al mondo dell'informazione, The Interview affronta con un'analisi impertinente la figura di uno degli uomini più temuti al mondo, assegnandogli tratti di pregnante umanità senza dimenticarne il lato oscuro: un uomo ritenuto un dio dai suoi sudditi che diventa qui, vergognosamente, una figura fanciullesca e schiava delle proprie sofferenze infantili. Un ritratto ironico ed impietoso che ovviamente non poteva far piacere al diretto interessato.