Shaun e le sue compagne pecore interrompono la tranquilla vita nella Fattoria per avventurarsi fuori, alla ricerca del loro fattore. Attraverso una serie di avventure che spaziano tra il demenziale e l’emozionante, la malinconia, la paura di luoghi sconosciuti e una raffica di gag umoristiche (tra cui citazioni cinematografiche e parodie puramente visive), riuscirà il gregge di Shaun a portare a termine la propria impresa? L'ultimo cartone in stop-motion, animato dagli ormai leggendari studios britannici Aardman, è un film per tutta la famiglia. Il personaggio di Shaun la Pecora - già noto grazie alla serie TV di successo lanciata nel 2007 - diventa protagonista di un esperimento cinematografico: una pellicola priva di dialoghi, da costruire sulla base di episodi televisivi della durata di sette minuti l’uno. Richard Starzak e Mark Burton raccolgono la sfida, portandola a compimento con discreto successo e originalità . Personaggio creato dall’animatore e regista Nick Park e consacrato al cinema già dalla sua apparizione in un cortometraggio - Premio Oscar nel 1995 - di Wallace e Gromit, Shaun è una pecora intelligente che vive con il resto del suo gregge a Mossy Bottom Farm e che, dopo una giovinezza gioiosa e turbolenta, si trova insieme al cane pastore Blitzer e al resto della Fattoria immersa in una routine quotidiana e noiosa. Solo la corsa in città degli animali, determinati a ritrovare il loro umano, restituirà alla Farm il ritmo e il divertimento che merita. Shaun, Vita da Pecora mostra che gli Aardman Studios sono ancora in grado di fornire il top dell’intrattenimento, rinunciando a artifici troppo moderni (fuori tono con le storie e le atmosfere tradizionalmente british che fanno il personaggio) e scegliendo invece la sempre apprezzata animazione a passo uno. La lode va alla diversità - che non risulta forzata - e all’alternarsi di personaggi maschili e femminili, caratterizzazioni e gag che non cadono mai nello stereotipo. Il risultato è esilarante e vivace, ottantacinque minuti di divertimento e un alto livello di consapevolezza cinematografica: dalla tv al grande schermo, attraverso la brillante tecnica Aardman, Shaun diventa così protagonista di un’avventura per tutte le età .