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La terra dei santi

01/04/2015 11:00

Maila Miotto

Recensione Film,

La terra dei santi

Trasposizione cinematografica de Il cielo a metà di Monica Zappelli, che già aveva collaborato alla stesura della sceneggiatura de I Cento Passi, La Terra dei S

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Trasposizione cinematografica de Il cielo a metà di Monica Zappelli, che già aveva collaborato alla stesura della sceneggiatura de I Cento Passi, La Terra dei Santi è uno di quei film da cercare in qualche cinema di nicchia e solo per qualche giorno. La domanda sorge spontanea: perché? Quella di Fernando Muraca è un'opera semplice, è vero, ma con una narrazione altrettanto lineare. Una pellicola che meriterebbe di essere mostrata anche in un circuito distributivo commerciale.


La storia, ambientata in Calabria, ha per protagoniste tre donne: Assunta (Daniela Marra), che a 35 anni ha già perso il marito 'ndranghetista e si vede costretta a risposare il cognato; Caterina (Lorenza Indovina), la sorella maggiore, moglie del boss; Vittoria (Valeria Solarino), magistrato che cerca di combattere una porzione di delinquenza, nonostante venga osteggiata dalla maggior parte dei componenti della polizia.


Un film che mostra un punto di vista diverso, femminile: perché nella storia della 'ndrangheta - e dei film di mafia in generale - i soprusi, i silenzi e il dolore di queste mogli, che sono prima di tutto donne, è spesso lasciato in disparte. Buonissima l'interpretazione di Lorenza Indovina; meno efficace Valeria Solarino che sembra uscire direttamente da una soap opera. La Terra dei Santi getta una buona base per il futuro di genere: un'opera, chiara nei contenuti, che predispone alla riflessione; emozionante, ma non eccessiva. La bellezza del film, oltre alle componenti tecniche (fra cui la riuscita colonna sonora), sta soprattutto in quello che è in grado di trasmettere: lo spettatore esce dalla sala cinematografica in silenzio, pensieroso ma soprattutto amareggiato, domandandosi perché la giustizia sia spesso un'illusione. Un'opera empatica, ma forse poco catartica. Manca la risposta finale di cui il pubblico ha bisogno: chi ha tentato di controbattere agli ordini della criminalità alla fine ci ha rimesso la vita; eppure c'è sete di soluzioni, quelle che nella realtà mancano e che il cinema spesso e volentieri può dare. Ma Muraca non la pensa così e ha ragione. Nel pieno rispetto di ciò che accade nella realtà e nella vita, La Terra dei Santi porta ad affrontare l'utopia della giustizia esattamente per quello che è.


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