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Sarà il mio tipo?

08/04/2015 11:00

Erika Pomella

Recensione Film,

Sarà il mio tipo?

Clement (Loic Corbery), professore di filosofia in un liceo parigino, viene trasferito ad Arras, un piccolo centro nel nord della Francia...

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Clement (Loic Corbery), professore di filosofia in un liceo parigino, viene trasferito ad Arras, un piccolo centro nel nord della Francia. Lui, che si sente parisien fino in fondo all'anima, vive il trasloco come un vero e proprio esilio, specie perché arriva a pochi giorni dalla rottura con la sua fidanzata, che lo accusa di non essere né maturo né coraggioso. Jennifer (Emilie Dequenne) vive ad Arras da sempre e ama i film con Jennifer Aniston: è una madre single e lavora facendo la parrucchiera, senza ulteriori ambizioni. Non potrebbero essere più diversi tra loro, eppure Clement e Jennifer si incontrano.


Il regista Lucas Belvaux, allontanandosi dai toni noir/thriller che da sempre caratterizzano il suo cinema, arriva sul grande schermo con una commedia romantica: Sarà il mio tipo?, una storia d'amore improbabile. Il vero fulcro della narrazione risiede, di fatto, in una sorta di educazione sentimentale in cui le due opposte personalità cercano di colmarsi, l'una con l'altra: Clement è filosofo, dubita di tutto (persino dei suoi stessi sentimenti) e passa il suo tempo a teorizzare la vita piuttosto che a viverla; Jennifer non si pone troppi dilemmi esistenziali, ama il suo lavoro, essere bella, cantare. Lei è un bel viso che gli uomini notano. Lui un intellettuale di Parigi che non riesce mai a far funzionare le cose. Quando queste due anime si incontrano a metà strada, inizia una vera e propria diatriba sentimentale. Non a caso il sottotitolo del film è "E altri discorsi sull'amore": Pas son genre è ricolmo fino alla nausea di monologhi, dubbi, interrogazioni. Si tratta di un universo diegetico che si riempie di parole: dette, urlate, cantate, lette nell'intimità di una stanza d'albergo. L'atmosfera da commedia sentimentale scompare ben presto a favore di una verbosità troppo meccanica ed edulcorata, che rende pressoché impossibile per lo spettatore entrare in empatia con i due personaggi.


In un certo senso Sarà il mio tipo? si può vedere come una rilettura moderna - rivista e corretta - del classico della letteratura inglese Orgoglio e Pregiudizio: due personaggi si trovano a incrociare le loro vite, senza però essere del tutto in grado di abbandonare i pregiudizi sul mondo dell'altro. Clement, parigino, figlio della grande città e profondo conoscitore della materia filosofica in qualche modo sembra sottointendere che Jennifer appartenga a un mondo più semplice, inteso in senso negativo; Jennifer, dal canto suo, non ha un'altissima opinione degli intellettuali di città, considerandoli tutti alla stregua di pomposi palloni gonfiati. Alla fine, lo spettatore si trova ad assistere a schermaglie amorose che appartengono a due personaggi, alla fine dei conti, antipatici. Clement lo snob e Jennifer la svampita.


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