Quando Joss Whedon presentò al grande pubblico il suo ambizioso progetto legato ai Vendicatori, la visione della concorrenza dovette cambiare radicalmente e adeguarsi alle audaci scelte dei Marvel Studios. Da allora sono passati tre anni, quattro film, due serie, spin-off e un sequel che punta, senza minimamente nasconderlo, a bissare il successo di The Avengers, film che riuscì a mettere d'accordo pubblico e critica, segnando alcuni degli incassi più alti di sempre a livello mondiale.
Tony Stark (Robert Downey Jr.) è ancora alle prese con le paure scaturite dall'attacco di New York per mano degli alieni. Per questo ha in mente di creare uno scudo per la Terra, in grado impedire ai nemici dello spazio di invadere e distruggere il pianeta. In questo suo esperimento è aiutato da Banner/Hulk (Mark Ruffalo) e dal fidato Jarvis (Paul Bettany). Il tentativo fallisce quando Ultron (James Spader) prende il sopravvento su Jarvis: il suo scopo è distruggere l'umanità e diventare il padrone del mondo. In questa sua missione è aiutato dagli ingenui gemelli Wanda (Elizabeth Olsen) e Pietro Maximoff (Aaron Tayler-Johnson), rimasti orfani dopo un attacco al loro villaggio perpetuato con le armi firmate dall'industria Stark. Da questo momento in poi gli Avengers dovranno superare l'astio nei confronti di Tony Stark e collaborare di nuovo.
Avengers: Age of Ultron è una pellicola che arriva al cinema sospinta dalle pressioni legate alla necessità di non sfigurare davanti al fortunato primo capitolo, acclamato per aver saputo rilanciare all'ennesima potenza l'universo Marvel. Missione in gran parte riuscita. Age of Ultron manca in effetti di quell'ironia brillante e di quei tempi comici che avevano contraddistinto il prequel; di contro è carico di testosterone e sequenze in CGI spettacolari. Al centro, però, rimane la voglia di dipingere i difficili rapporti umani tra personaggi diversi e - tutti, a modo loro - egocentrici: la lealtà , l'amicizia, l'onore sono ancora elementi fondamentali che si dispiegano con forza lungo uno scenario fatto di esplosioni, distruzioni e combattimenti che spesso arrivano a toccare l'emotività del pubblico. Dietro le maschere dei Vendicatori, di soldati e Dei, vengono mostrate le fattezze di un'umanità che troppo spesso si mostra impotente, incapace di affrontare sfide. Lo stesso Tony Stark – ancora una volta il leader del gruppo – viene descritto come Prometeo o Victor Frankenstein: un uomo che cerca di combattere la natura, di travalicare confini impossibili per un un bene e una conoscenza superiori. Age of Ultron viene farcito da riflessioni tutt'altro che scontate, tenute insieme dal mood galvanizzante di Joss Whedon: ci sono battaglie epiche, discorsi d'incoraggiamento e tutti quegli elementi imprescindibili in un film collettivo sui supereroi, tenuti insieme con fanatica precisione da un professionista appassionato del suo lavoro. A deludere, invece, è la resa dell'effetto 3D: sebbene sia stato abbassato il gap legato all'oscurità delle scene viste attraverso le lenti, la tridimensionalità è un plus che diviene elemento di disturbo e di cui si può fare a meno.