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Run All Night - Una notte per sopravvivere

11/05/2015 11:00

Erika Pomella

Recensione Film,

Run All Night - Una notte per sopravvivere

Jimmy Conlon (Liam Neeson) è un gangster e un ex cecchino: ai tempi d'oro, in cui era conosciuto come Il Becchino, è stato il terrore della Grande Mela...

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Jimmy Conlon (Liam Neeson) è un gangster e un ex cecchino: ai tempi d'oro, in cui era conosciuto come Il Becchino, è stato il terrore della Grande Mela. Quei giorni, però, sono ormai lontani e Jimmy deve fare i conti con i fantasmi che i suoi peccati hanno partorito anno dopo anno, provando ad affogarli in un bicchiere di whisky. Jimmy è costretto a risvegliarsi dal suo torpore quando il figlio Mike (Joel Kinnaman) diventa il bersaglio della criminalità organizzata, guidata dal boss Shawn Maguire (Ed Harris), amico di vecchia data di Jimmy. In una notte al cardiopalma, seguito costantemente dal detective John Harding (Vincent D'Onofrio), Jimmy dovrà decidere da che parte stare: a fianco di una “seconda famiglia” fatta di criminali e assassini o da quella del figlio abbandonato tanti anni prima, che sembra non voler avere più niente a che fare con il padre.


Liam Neeson si era dato ancora qualche anno di tempo prima di dire addio definitivamente ai film d'azione. Eppure, a oggi, il commiato sembra essere lontano e l'attore irlandese è ancora perfettamente credibile in ruoli come quelli di Run all night o del più datato Taken: un vero e proprio guilty pleasure per padri di famiglia. Juame Collet-Serra dirige un thriller dalla struttura stereotipata che, tuttavia, al suo interno, nasconde più di un motivo di riflessione. Ovviamente non mancano detonazioni, inseguimenti, frasi a effetto e duelli all'ultimo sangue che sembrano la rilettura in chiave moderna di quelli che si facevano sotto il sole rovente nei vecchi film western. Del resto, i cliché del cinema d'azione non mancano né si rinnovano. Collet-Serra, aiutato dal suo sceneggiatore Brad Ingelsby, non rinuncia a donare risvolti quasi shakespeariani ai personaggi messi in gioco.


In un'altalena costante tra orgoglio e vendetta, con assassini dal cuore di ghiaccio e poliziotti un po' appesantiti (Vincent D'Onofrio, che ha incantato tutti con la sua più recente interpretazione nella serie tv Daredevil), Run all night deve la sua buona riuscita soprattutto alla messa in scena delle relazioni interpersonali. Da una parte c'è questo ex gangster che sta facendo a pugni con la propria coscienza ed è costretto a reinventarsi padre ex novo (il rapporto padre-figlio è il motore alla base del racconto, il mcguffin hitchcockiano per eccellenza); dall'altro lato dello steccato l'elemento probabilmente più interessante riguarda il faccia a faccia tra Jimmy e Shawn. Prima amici, a un passo dal definirsi fratelli, i due malavitosi si trovano l'uno contro l'altro, cuore contro cuore. I dialoghi tra i due spesso superano – in intrattenimento – anche le molteplici esplosioni. Sono loro i due volti nei quali lo spettatore può riconoscersi, loro che convincono che il prezzo del biglietto non sia affatto stato speso invano.


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