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La leggenda di Beowulf

15/05/2015 10:00

Martina Calcabrini

Recensione Film,

La leggenda di Beowulf

Intorno all’VIII secolo un anonimo poeta anglosassone scrisse, su fogli di pelle trattata, Beowulf: il poema, avventuroso e fiabesco, canta le gesta di un intre

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Intorno all’VIII secolo un anonimo poeta anglosassone scrisse, su fogli di pelle trattata, Beowulf: il poema, avventuroso e fiabesco, canta le gesta di un intrepido eroe ed esalta antichi valori. Dopo molteplici trasposizioni teatrali e cinematografiche, nel 2007 Robert Zemeckis - regista di Ritorno al futuro e Forrest Gump - decide di realizzarne una versione fedele, ma moderna, in motion capture. Perfezionando la tecnica di Polar Express, il regista mostra la pellicola in 2K alternando le immagini per l’occhio destro e quelle per il sinistro tramite 144 fotogrammi al secondo. Le scene tridimensionali, altamente coinvolgenti e avanguardistiche, rendono La leggenda di Beowulf un prodotto irrestistibilmente attraente.


Hereot, Danimarca. Beowulf, giovane guerriero dei Geoti, amico fidato di Re Hrothgar, decide di raggiungere la reggia per liberarla dalle oppressioni di Grendel, un troll mostruoso che terrorizza gli abitanti. Dopo essersi sbarazzato della minaccia, l’eroe si reca direttamente nella tana nemica per accertarsi che Grendel sia l’unico esemplare della specie. Lì incontra la madre del villain, una creatura diabolica che assume ben presto le fattezze di una donna aggraziata e ammaliante che lo seduce e lo convince a stringere con lei un patto pericoloso. Gli anni passano, l’uomo è divenuto sovrano del regno e le sue gesta eroiche sono narrate dai cantori e riprodotte da tutti i saltimbanchi e dai burattinai della contea. Nonostante la calma apparente, però, un drago mastodontico inizia a generare morte e distruzione.


Una terra fredda e desolata piena di mostri e leggende riflette il dominio austero di un re stolto e superficiale. Con la vittoria di Beowulf, però, il governo si evolve e un'irrefrenabile allegria pervade il paesaggio e la vita dei suoi abitanti. Un’aurea nuova, mistica e rivoluzionaria sconvolge l’ordine delle cose, le libera dalle convenzioni sociali e le avvicina a orizzonti meno pagani e bigotti. Eroe indiscusso dell’intera vicenda, Beowulf vive continuamente le sue avventure attraverso i racconti e i canti del suo popolo, che lo ama e lo teme in egual misura. Fondendo temi pagani e cristiani, la sua leggenda snocciola mostri mitologici, antiche maledizioni e sempiterne lotte tra bene e male che spingono ogni individuo a mettersi personalmente in discussione. Mantenendo vivo il mood originale dell’opera, Zemeckis crea personaggi a tutto tondo, pieni di vizi e di virtù, umanamente deboli e imperfetti. Ammettendo, dunque, che persino il più grande degli eroi sia, in realtà, il più fallace degli uomini, La leggenda di Beowulf si rivela un’epopea ibrida e alternativa, capace di coinvolgere gli spettatori con la sua atmosfera magica e demoniaca.


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