Su suggerimento di Rusty (Ed Helms), padre e marito amorevole quanto svampito, la famiglia Griswold parte per una vacanza on the road per raggiungere da Chicago il parco Walley World in California. Per Rusty, sua moglie Debby (Christina Applegate) e i figli James e Kevin sarà un'avventura...indimenticabile. Se la trama vi dice qualcosa, come anche il titolo originale, è perchè già nel 1983 Chevy Chase e Beverly D'Angelo interpretavano i coniugi Griswold in National Lampoon's Vacation. Quello spericolato on the road, che con la verve dei suoi protagonisti e la regia di Harold Ramis diventava pellicola modello per ben quattro sequel, si trasforma oggi in uno spin off firmato da John Francis Daley e Jonathan M. Goldstein. La coppia d'oro di Come ammazzare il capo e vivere felici si cimenta nella scrittura e nella regia di una pellicola che ricalca la propria passata produzione con la sola ambizione di intrattenere e di collocarsi sulla scia del film originale dell'83. Come ti rovino le vacanze, infatti, cita il film di Harold Ramis dovunque riesce: la trama, l'ambientazione, i personaggi, gli attori e persino la colonna sonora spargono qui e lì quel tocco 80's che di solito è ricetta di successo. Eppure, nonostante l'attenzione ai dettagli, di riuscito in questo nuovo capitolo di Vacation c'è ben poco. Se anche il ritmo è degno della coppia Daley/Goldstein ed Ed Helms non fa rimpiangere il suo personaggio di Una notte da Leoni, dotato di un'irriverenza (forse solo) cinematografica, Come ti rovino le vacanze è una pellicola sfortunatamente triviale, sorretta da gag demenziali basate su capitomboli e soluzioni scatologiche, interpretata da attori sprecati. Non solo Helms, mattatore senza troppo onore, ma anche la brava Christina Applegate (vittima di una comicità davvero greve) e persino un inaspettatamente divertente Chris Hemsworth. Anche il cameo di Chase e D'Angelo, che da protagonisti nella pellicola originale diventano qui gli anziani genitori, si rivela una scelta nostalgica decisamente fuori tono con il resto del film. Se si toglie l'umorismo esplicito e (pochissime) riuscite idee, quel che resta è un film “americano” sino al midollo: la famiglia tipo in un viaggio on the road – che attraversa il paesaggio statunitense e le sue attrazioni, meglio che in uno spot turistico - verso un parco divertimenti. Dove lo abbiamo già sentito?