Giuliana (Claudia Gerini) lavora come cassiera in un supermercato di provincia. Ogni giorno, senza alcun apparente motivo, un uomo misterioso va a farle visita, suscitando in lei dubbi e sensazioni contrastanti. Quando Leonardo (Marco Bocci), poliziotto, le salverà la vita da una rapina, la protagonista non potrà più fare a meno di ignorarlo. Seppur sposata, la donna prova un'attrazione fatale per il suo eroe, cupo quanto affascinante, severo quanto fragile. Il matrimonio di lei e il passato di lui, però, ostacoleranno questo rapporto intricato, portandoli su strade inaspettate e pericolose. L'esigenza di unirmi ogni volta con te nasce da un romanzo dello stesso regista Tonino Zangardi, concepito - per sua stessa dichiarazione - "di getto, di notte, in due/tre settimane di pausa dai miei impegni professionali". È questo il primo, forte indizio di una trama scarna, portata avanti da un intrigo debole e condita di scelte inspiegabili, utili solo a portare avanti una tragedia insensata. Giuliana tradisce il marito, glielo confessa e lui - accecato dall'ira - tenta di ucciderla. Lei si difende, si ricongiunge all'amante e parte per un'improbabile fuga on the road. È questo il focus di un film mal diretto, che suscita più ilarità che suspance nonostante la presunta drammaticità delle scene. Zangardi, al suo quinto lungometraggio, fallisce il tono dell'opera, dirigendo una pellicola povera di intensità e realismo e ricca di scelte stilistiche poco apprezzabili. Le intepretazioni della Gerini e di Bocci non aiutano: la prima, pur gestendo bene le diverse scene di nudo, non brilla per caratterizzazione del personaggio; il secondo, oltre all'avvenenza, mostra poco altro. La colonna sonora dei Mammoth, già protagonista nel precedente film firmato Zangardi Sandrine nella pioggia, fa il possibile ma manca lo spunto artistico utile a dare una svolta nel corso del montaggio. L'esigenza di unirmi ogni volta con te è un film che si staglia sulla mediocrità non avendo né spunti, né sviluppi di regia all'altezza. Cerca l'originalità , ma invano. Evitabile.