Dopo una tremenda guerra che ha quasi distrutto l'umanità e la natura, ora l'intero ecosistema terrestre è trasformato. La maggioranza della Terra è avvolta da una foresta tossica e nociva per l'uomo, abitata dagli Ohm, insetti protettori divenuti aggressivi. L'unico luogo che pare essersi salvato dalla foresta è il Regno della Valle del vento. Qui abita la giovane Principessa Nausicaa, dotata del potere di comunicare con gli animali e controllare il vento. L'unica che potrà impedire un ulteriore conflitto tra uomo e natura. Tratto dal manga omonimo scritto da Hayao Miyazaki, Nausicaa della Valle del Vento è uno dei più celebri film d'animazione diretti dal maestro giapponese. Viene considerato l'inizio dell'era dello Studio Ghibli, cominciata ufficialmente con il film diretto ancora da Miyazaki, Laputa - Il castello nel cielo nel 1986. Uscito nel 1984 in Giappone, Nausicaa della Valle del Vento approda per la prima volta in Italia (l'unico passaggio fu quello televisivo in Rai nel 1987) come evento speciale nei cinema il 5-6-7 ottobre, in una versione rimasterizzata e con un nuovo doppiaggio. Nausicaa della Valle del Vento resta probabilmente il film più complesso di Miyazaki, per tematiche,concetti e ampiezza degli stessi. Forse, a un primo sguardo, uno dei film d'animazione meno diretti a un target infantile. Perché su un contesto post-apocalittico, Miyazaki racconta la storia di una ragazza destinata a cose più grande di lei (già simbolo di tante altre eroine miyazakiane del futuro): Nausicaa, rappresentazione tra le più affascinanti e studiate del cinema d'animazione - e non solo per la sua tridimensionalità di carattere che passa dalla purezza più genuina alla capacità di provare odio profondo -, è un'eroina consapevole della complessità della sua missione ma non se ne tira mai indietro. Attraverso la sua unicità di provare amore indistintamente, Miyazaki firma non solo un'ode e monito al rispetto della natura (vista anche nella sua pericolosità , bella quanto letale) e alla convivenza tra uomo e ambiente, ma soprattutto un atto di accusa contro ogni tipo di conflitto insensato le cui uniche fiamme siano l'odio e la paura reciproca. Ma oltre alla ovvia componente ambientalista che pare quasi inutile rimarcare, a distanza di trent'anni Nausicaa della Valle del vento riconferma un sentimento d'amore e delicatezza totalizzante, unica arma contro i mali del mondo, che dal film pare fuoriuscire e segnare la via che sarà di un cinema successivo che, visivamente, si evolverà anche in meglio. Ma come maturità emotiva e capacità di veicolarla su schermo in Nausicaa della Valle del vento Miyazaki pareva già aver capito il più possibile.