Era il 1794 quando Horace Walpole firmava Il castello di Otranto, il primo romanzo gotico della letteratura mondiale, una storia macabra e inquietante che esaltava l'orrido, il grottesco e il deforme. L'opera ebbe successo e il genere colpì l'attenzione popolare poiché i protagonisti delle storie gotiche erano misteriosamente dominati da passioni prorompenti e malsane che ne comandavano le azioni e li rendevano, contemporaneamente, vittime e carnefici della società . Dopo aver diretto l'ipnotico Il labirinto del fauno nel 2006, Guillermo Del Toro si dichiara a pieni voti un regista di genere e sui generis: dopo vari esperimenti, torna in cabina di regia per realizzare Crimson Peak, una fiaba oscura in cui i fantasmi del passato sono pericolosi personaggi a tutto tondo che bramano un ruolo da protagonisti. Nell'Inghilterra del IX secolo, la nobile Edith Cushing (Mia Wasikowska) sogna di diventare una scrittrice famosa come Mary Shelley. Ossessionata dal fantasma della madre, che non perde occasione per spaventarla mostrandole la sua progressiva decomposizione fisica, la ragazza decide di scrivere una romantica ghost story, la cui protagonista vive lontana dalla mondana società borghese. Quando in città arriva il giovane Sir Thomas Shape (Tom Hiddleston), in cerca di fondi per sviluppare i suoi progetti, Edith se ne innamora perdutamente. Nonostante l'opposizione paterna, sceglie di rinunciare ai suoi sogni e al suo lavoro per seguire l'uomo nella sua desolata proprietà e diventare, così, la signora Shape. Arrivata sul posto, però, la ragazza scopre di dover dimorare in un mausoleo macabro e decrepito la cui padrona incontrastata è l'austera cognata Lucille (Jessica Chastain) che non mostra alcun tipo di affetto per lei. Dall'incantevole e idilliaca Inghilterra vittoriana piena di musica, pietanze prelibate e balli raffinati, la vicenda si sposta in una corvina terra di nessuno caratterizzata da una sovrabbondante quantità di sabbia rosso cremisi. Popolata da spiriti armati di accetta che, nella notte, animano incubi macabri e claustrofobici, il podere degli Shape sembra un lugubre tugurio di morte e dannazione. La remissiva protagonista, simile a una delicata bambola di porcellana dal pallore etereo e ceramico, rimane intrappolata nell'intricato labirinto di passioni estreme e di compagnie oscure che infestano la casa. Un mausoleo organico che respira, agisce e reagisce agli stimoli vitali come un qualsiasi altro essere vivente. Cercando di espellere l'intrusa dal suo territorio, esso alimenta le sue paure, le accresce e le esaspera fino allo sfinimento. Divenendo lo scenario di omicidi cruenti e spietati (che ricordano quelli della prima filmografia di Dario Argento), immortalati dall'illuminazione chiaroscurale di Dan Laustsen (Silent Hill), Guillermo Del Toro si conferma un regista visionario e poliedrico capace di rendere Crimson Peak una metafora demoniaca in cui le immagini latenti sono più inquietanti degli spasmodici fantasmi interiori.