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Pan - Viaggio sull'isola che non c'è

20/10/2015 11:00

Riccardo Cotumaccio

Recensione Film,

Pan - Viaggio sull'isola che non c'è

Seconda Guerra Mondiale...

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Seconda Guerra Mondiale. Il piccolo Peter (Levi Miller), abbandonato dalla madre in tenera età, è costretto a convivere nell'orfanotrofio della perfida Madre Barnabas (Kathy Burke): nonostante la severità dell'istituto, la felicità e l'estro del piccolo orfano lo rendono speciale già agli occhi dei suoi coetanei. Di notte una nave pirata volante fa razzia di bambini, trasportati di forza sul vascello e scaricati nelle miniere del perfido re dei pirati Barbanera (Hugh Jackman), in quel dell'Isola che non c'è. Qui, grazie all'inaspettata alleanza con Giacomo Uncino (Garrett Hedlund), il piccolo Peter verrà a conoscenza della profezia che lo vuole giustiziere dello stesso Barbanera: sceglierà così di fuggire, con successo, per affrontare il suo destino in compagnia dei nativi dell'Isola che non c'è alla ricerca della madre perduta.


Con grandi classici come Peter Pan (alla sua quinta trasposizione cinematografica negli ultimi ventiquattro anni) c'è un solo dovere: cogliere di sorpresa il pubblico. Pan di Joe Wright riesce parzialmente nell'intento, regalando alla platea della decima Festa del Cinema di Roma - dove la pellicola è stata presentata in anteprima nazionale, con 25 giorni di anticipo rispetto all'uscita nelle sale - un'opera piacevole, ma tutt'altro che completa. Sorvolando su alcune scelte stilistiche opinabili, a partire dall'inseguimento di diversi caccia americani ai danni di un vascello volante nel pieno di un conflitto mondiale, la trama segue alla lettera il modus operandi di ogni film d'avventura: la scoperta del nuovo mondo, la fuga, la cattura, il tradimento e la vendetta. Nuclei tematici tutti azzeccati, ma raccontati con eccessivo uso di effetti speciali e poco sentimento. Non ci si affeziona ai personaggi - fatta eccezione per l'esilarante Hugh Jackman - che faticano a calarsi nei panni di protagonisti magistralmente testati nella storia recente del cinema. Fotografia e scenografie lasciano spazio all'immaginazione e spaziano, esagerando e giocando con la fantasia che la trama concede. Anche se bolle marine nel cielo dell'Isola che non c'è sono un po' troppo, come anche Saturno afferrato nello spazio da Peter mentre lascia "il suo mondo". Il rapporto di amicizia che contraddistingue i primi attimi di Peter Pan e Giacomo Uncino presenta tratti interessanti, originali, ma mai approfonditi a pieno se non nel finale, quando un paio di battute (che solo la visione potrà svelare) lasciano addirittura presagire un sequel. Pro e contro di un reboot sicuramente adatto ai bambini, ma un po' meno agli adulti. Ma si sa: per incantare gli uni, occorre far innamorare gli altri.


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