Parigi. Un sabato pomeriggio Michel Leproux (Christian Clavier), passeggiando per il mercatino delle pulci, trova un vinile rarissimo che cercava da anni. Felice del suo acquisto vuole tornare subito a casa per poterlo ascoltare in completo relax e solitudine, ma non tutto andrà come nei suoi piani. Tra un muratore imbranato, una domestica raffreddata, la moglie che deve rivelargli un segreto e l'amante che cerca a tutti i costi di parlargli; tra la festa del vicinato e una rumorosa famiglia di filippini, Michel non avrà un attimo di pace. E se la gioia delle cose stesse nel condividerle? Commedia del luminare francese del genere, Patrice Leconte, Tutti pazzi in casa mia è l'adattamento della piece teatrale Une heure de tranquillité di Florian Zeller, che firma anche la sceneggiatura del film. La pellicola gira intorno al salotto di casa, dove Michel tiene la sua collezione di dischi. In questa stanza capiterà di tutto: qui si svolge l'intera trama, dagli eventi marginali - la festa del vicinato - a ciò che porterà a un vero cambio di vita del protagonista, la scoperta della relazione clandestina della moglie. Michel non darà peso a nessuno degli avvenimenti, pur di rimaner da solo e tranquillo ad ascoltare il suo nuovo acquisto. E man mano che il suo preziossimo tempo libero passa, l'obiettivo della giornata diventa una vera e propria ossessione che lo farà diventare isterico e nevrotico. Erede della farsa coniugale francese, con porte che sbattono e scheletri negli armadi, la commedia si rivela un'intelligente rappresentazione di un mondo borghese pieno di dubbi, incertezze e scomode verità . Leconte, con questa commedia corale, riflette sull'importanza della condivisione. L'uomo della società moderna è sempre circondato da persone, con cui però non vuole avere nulla a che fare; si rifugia in casa cercando la solitudine e qualsiasi rumore dà fastidio o porta al diverbio. Cosa vuol dire stare in compagnia, conoscere e condividere? Questo è quello che cerca di ricordare il regista con questa pellicola che, nel caos degli eventi e degli avvenimenti divertenti che si susseguono, ricorda il piacere dell'amicizia e degli affetti. È una commedia dal gusto retroamaro e riflessivo, tipica di un regista che viene definito "pessimista sorridente". Il montaggio serrato mantiene il ritmo dinamico della storia e la sceneggiatura, leggera, con uno stile retrò che ricorda le screwball comedy americane, gioca sull'inganno e sulla bugia per creare esilaranti equivoci. Cristian Clavier, l'Asterix dei rifacimenti live action di Claude Zidi e Alain Chabat, mette in scena un protagonista stressato e nevrotico che fa ridere, ma anche pensare a un'eterna contesa fra relax e vita frenetica. E, nonostante il carattere negativo del personaggio, l'attore riesce a stabile un legame empatico con lo spettatore.