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The End of the Tour

19/01/2016 12:00

Riccardo Tanco

Recensione Film,

The End of the Tour

Nel 1996 il giornalista della rivista Rolling Stone David Lipsky (Jesse Eisenberg) viene mandato a intervistare il celebre scrittore David Foster Wallace (Jason

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Nel 1996 il giornalista della rivista Rolling Stone David Lipsky (Jesse Eisenberg) viene mandato a intervistare il celebre scrittore David Foster Wallace (Jason Segel) e a seguirlo durante il tour promozionale del suo nuovo libro Infinite Jest. Durante quei giorni i due uomini si confronteranno, conoscendosi a vicenda.


Presentato in anteprima al Sundance Film Festival nel 2015 e successivamente alla Festa del Cinema di Roma, The End of the Tour è tratto dal libro autobiografico Come diventare se stessi scritto dal giornalista David Lipsky, che non pubblicò mai l'intervista fatta a David Foster Wallace nel 1996, lasciando al libro la testimonianza dell'incontro. Diretto dal regista James Ponsoldt (autore nel 2013 di The Spectacular Now), il film è il primo che affronta direttamente la figura affascinante e complessa di Wallace, considerato uno degli scrittori più influenti degli ultimi vent'anni. Va subito dato merito a The End of the Tour di non scivolare mai nel film biografico più convenzionale o nell'agiografia celebrativa della figura che tratta: la strada scelta è quella di un delicato intimismo narrativo che fa da cornice a un dramedy sviluppato come una storia d'amicizia maschile, sotto forma di road movie che attraversa il Midwest americano.


Certo, alle volte al Wallace del film (interpretato da un sorprendente quanto misurato Jason Segel) viene dipinta un'aria profetica e nichilista che ammicca alle vicende di vita vera dello scrittore americano e si abbonda in qualche verbosità di troppo, ma in ogni caso The End of the Tour riesce a trovare la chiave giusta del proprio racconto nella fragilità di un uomo sospeso tra tenerezza e arroganza, tra timidezza e fama. Un ritratto a svelare, che non cade mai nel banale ma dipinge con insolito distacco emotivo (senza però essere freddo nei sentimenti) un essere umano in bilico tra la necessità della solitudine e il bisogno di qualcuno con cui aprirsi e condividere pensieri e idee. Il contraltare ideale di Foster Wallace è il Lipsky interpretato da Jesse Eisenberg, palesemente diverso dal suo intervistato ma forse unico comunicatore possibile con l'anima tormentata dello scrittore. Così The End of the Tour, pur usando percorsi già noti e svolte narrative che non sfuggono alla logica di certa struttura da cinema indipendente, è semplicemente un film su un'amicizia in divenire mai dichiarata ma sottintesa. Un'opera sul capire l'altro e se stessi e sul ritrovare un proprio equilibrio emotivo anche in una malinconica infelicità, senza per forza di cose comprendere tutto fino in fondo.


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