Svariati personaggi famosi, prima di diventare noti al grande pubblico e scoprire il loro vero talento, svolgevano lavori molto umili. Matthew McConaughey faceva il contadino; Jennifer Aniston prendeva le ordinazioni in un ristorante; Bradley Cooper svolgeva la mansione di portinaio. Eppure, non tutte le carriere sono state così fortunate: molte, infatti, hanno subito il processo contrario, patendo crolli vertiginosi e andamenti catastroficamente discendenti. Il regista e sceneggiatore Mark Lawrence, affermato autore di commedie romantiche come Two Weeks Notice e Scrivimi una canzone, prende spunto da questa constatazione per realizzare un prodotto come Professore per amore, un’agrodolce storia di vita che spinge a riflettere sulle occasioni mancate. Nel 1998 lo sceneggiatore Keith Michaels (Hugh Grant), un giovane uomo di successo, carismatico e felicemente sposato, vince l’Oscar come Miglior Sceneggiatura per il film "Paradiso Sbagliato". Quindici anni dopo, egli è completamente cambiato: ha perso la verve creativa, la moglie lo ha lasciato e suo figlio ha interrotto qualsiasi rapporto con lui. Incapace di scrivere il seguito del suo unico film di successo, Keith viene allontanato dallo studio cinematografico e finisce per accettare la cattedra di scrittura creativa presso la remota università di Binghanton City, fuori New York. Convinto che l’occupazione sia soltanto un ripiego momentaneo, l’uomo prende il lavoro molto alla leggera e non si cura delle conseguenze delle sue azioni avventate, finché un giorno l’irruenta Holly Carpenter (Marisa Tomei) lo costringe a confrontarsi con la realtà . Mark Lawrence esordì nell’ormai lontano 2002 con Two Weeks Notice, commedia interamente incentrata sul carisma e sull’humour britannico di Hugh Grant. L’immediato successo servì da trampolino di lancio per una collaborazione proficua e redditizia tra i due: da quel momento, infatti, l’autore non ha mai smesso di costruire prodotti modellati sulle doti attoriali dell’istrionico attore. Grant, da parte sua, si lascia guidare dalle direttive del regista e arricchisce i personaggi con quello spirito eccentrico e poliedrico che lo contraddistingue. Nello stesso modo in Professore per amore sposa il ruolo di Keith: ne assimila ansie, paure e ipocondrie e le nasconde dietro a una quotidiana maschera di apatia e superficialità . Si diletta a dissacrare miti e luoghi comuni che la società costruisce intorno a Hollywood e ne rivela, invece, il lavoro umano; il lato fragile e remissivo. Lawrence aggiunge anche un pizzico di romanticismo e di satira (auto)ironica, per plasmare una simpatica parabola moralistica che sprona gli spettatori ad accettare le avventure proposte dalla vita.