Antoine (François Cluzet) e Laurent (Vincent Cassel), amici da sempre, partono per una vacanza in Corsica con le rispettive figlie Lou (Lola Le Lann) e Marie (Alice Isaaz). I loro sono rapporti rodati e autentici, ma quando Lou si prende una cotta per Laurent le cose rischiano di precipitare. Può un momento di follia rovinare tutto? Da una parte ci sono due uomini di mezza età , ancora affascinanti; dall'altra le loro bellissime figlie, curiose del mondo e - almeno apparentemente - più spregiudicate dei loro padri. Una vacanza in un luogo meraviglioso e ogni scintilla può accendersi, anche la più improbabile. La trama di Un momento di follia ricorda vagamente quella di Two Mothers di Anne Fontaine: sebbene là si trattasse di un melò con protagoniste due amiche quarantenni e i loro giovani figli, le vicende che legano i personaggi dei due film appaiono simili. Ciò che la Fontaine affrontava in chiave femminile, contrapponendo sentimenti eterni come la maternità e l'amicizia, qui Jean-François Richet declina il tema al maschile, preferendo il registro della commedia e lasciando che a fronteggiarsi siano l'autorevolezza del padre e la sindrome di Peter Pan. Antoine e Laurent sono genitori ciechi e uomini incompiuti, che non si accorgono che le loro bambine sono ormai donne e, in quanto tali, motivo di preoccupazione come ogni rapporto femminile della loro vita. Il film - un'opera che precede il periodo estivo - sin dal principio non mostra grandi ambizioni; eppure il tono vivace, le tematiche familiari, le riuscite scelte di cast la rendono almeno gradevole. Ma la trama è destinata a evolversi: Lou confessa a suo padre del seduttore che l'ha abbandonata e Antoine decide così di lanciarsi in una caccia all'uomo, chiedendo aiuto al suo (colpevole) migliore amico. Da qui in poi, tutti i buoni propositi del primo tempo si dileguano: la simpatica commedia degli equivoci lascia il posto a una farsa grottesca che accentua tutti i difetti già esistenti. Dalla piacioneria di Cassel alla finta innocenza delle due giovane protagoniste, sacrificando - più di quanto si possa sopportare - il talento di Cluzet, costretto troppo a lungo nel ruolo del tonto. Non fosse per l'ostentata francitè che Richet manifesta nella scelta degli interpreti, nello stile di regia e nella scrittura dei dialoghi (il film è del resto un remake del celebre originale di Claude Berri) si direbbe che Un momento di follia ricorda molta di quella produzione italiana parecchio in voga sotto le feste. Per fortuna, qui da noi siamo fuori stagione.