Biancaneve è la giovane principessa di un regno fantastico dominato dalla pace. Figlia del Re e della Regina più amati di tutti i tempi, la giovane cresce complessata da quei disagi adolescenziali che a quanto pare esistono anche nel mondo delle favole. Mambo e Munk, due creature simpatiche ma non identificabili, sono a protezione del sacro equilibrio tra il bene ed il male quando la bilancia si rompe e tutto inizia a pendere fortemente dalla parte dei cattivi. Cosi la regina muore e Biancaneve è troppo occupata ad andare in discoteca ed uscire con le sue amiche (Riccioli d’Oro, Cappuccetto Rosso, etc.) per interessarsi del regno. Approfittando della situazione d’instabilità venutasi a creare, Lady Vanity mette in moto il suo losco piano finalizzato alla conquista del trono. Solo Biancaneve può fermare la ascesa al potere della strega, ma per farlo ha bisogno di ritrovare la purezza e la bontà. Chi la aiuterà a farlo? Con Biancaneve e gli 007 nani Gordon e Kirkland tentano di reinserirsi nello splendido genere cinematografico creato dalla Dreamworks con Shrek. Il risultato è purtroppo disastroso essendo la pellicola di bassa qualità sia sotto il profilo stilistico che contenutistico. Per quanto riguarda la forma, il film è stato creato su dei modelli poligonali piuttosto semplici che hanno l’enorme demerito di limitare al massimo le espressioni facciali dei vari personaggi, oltre che di far sembrare il cartone una enorme sequenza videoludica, a dire il vero anche di bassa fattura con texture basilari e sequenze cosi veloci da risultare poco chiare. Il contenuto, però, è la vera nota dolente della realizzazione. La storia infatti altro non è che la riproposizione di alcune situazioni di contorno presenti nei vari capitoli del fenomeno Shrek, dove, se nelle storie dell’orco di Farfaraway questi intramezzi erano un qualcosa di innovativo e di stravagante, in Biancaneve e gli 007 nani, essendo tutta la durata del film basata sull’estensione di queste piccole storie parallele, risultano ridondanti e molto poco divertenti. Altro punto a sfavore della realizzazione Gordon/Kirkland si riscontra nella distribuzione italiana, che affida due delle voci principali ad Antonella Clerici, che interpreta una Biancaneve in stile “Woo Girl”, ed a Jerry Calà, lo specchio magico che all’epica ed immortale domanda Specchio specchio delle mie brame chi è la più bella del reame? risponde: Tu mia regina, libidine!. Un film ampiamente al di sotto delle aspettative, che non presenta punti di interesse tali da potersi neanche avvicinare al suo illustre ispiratore, né tantomeno al più modesto tentativo di emulazione di Cappuccetto Rosso e gli insoliti sospetti. Sconsigliato.