In the Loop è forse uno dei più bei film del 2009; sicuramente, uno dei nostri preferiti. Uno dei più sorprendenti, considerata l'origine televisiva (la serie tv The Thick of It), elemento che per la maggior parte delle volte tira fuori dalle tastiere dei vostri cronisti una lunga serie su panegirici sul come e sul quanto la contaminazione fra televisione e cinema sia stata deleteria per quest'ultimo. E anche uno dei più insperati, in un panorama cinematografico che di film di questo genere si sta dimostrando, in termini di qualità , francamente avido. Un film magnifico, fondato sulla sapienza (di autori, regista, cast) nella gestione del compromesso: per liquidare la faccenda senza troppi giri di parole, si potrebbe dire che In the Loop è il classico film capace di far ridere ma che non può non far pensare, riflettere, eventualmente indignare. Non si tratta certo di cinema militante alla Michael Moore (anzi, le peculiarità del film di Armando Iannucci ricordano più film come La seconda guerra civile americana di Joe Dante), In the Loop si dimostra ben più arguto e sottile nella capacità di sfruttare il genere, le sue convenzioni e non ultimo lo spettatore per veicolare messaggi e significati. Senza scadere nel subdolo o nella faciloneria; piuttosto bilanciando genialmente tutte le modalità espressive offerte dal cinema in modo da esaltare una sceneggiatura a orologeria, godibile, paradossale e allo stesso inquietante. Con un'esilarante vicenda fantapolitica in primo piano, una serie di dialoghi e personaggi irresistibili - merito anche di un cast pressoché sconosciuto ma, va da sé, strepitoso, Peter Capaldi su tutti - e una serie di significati secondi impressionante. Non fatichiamo a spiegarci l'entusiasmo della critica d'oltreoceano, questa volta più che giustificato. Difficile trovare un film, in questo periodo, in grado di raccontare a questo modo i tempi che corrono; prezioso e importante, corrivo nell'anima ma capace di concedersi strepitose incursioni presso lidi più slapstick. Nella speranza che prima o poi un film simile riesca a comparire al di fuori dei paesi d'origine (permettendoci una postilla, in realtà doverosa: è quasi impossibile immaginare questo film privato della propria lingua... mai come in questo caso è indispensabile la versione in lingua originale!), non possiamo quindi che concordare nell'attribuire a In the Loop il titolo di instant classic; da parte nostra, il minimo che possiamo fare è concedergli le fatidiche cinque stelle.